La Vignassa Barbera La Ghersa a Olevano Romano

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Az. Agricola Cascina La Ghersa

di Massimo Pastura

 Reg. Chiarina, 2

Moasca (At)

www.laghersa.it

L’idea di venire a Vinointorno 2016 da parte di Massimo Pastura, proprietario della Cascina La Ghersa, già c’era dal Vinitaly, prima di tutto per stare insieme al suo amico e collega Paolo Trappolini. Poi due mesi fa sono stato a visitare la sua azienda e davanti ad assaggi di annate vecchie dei suoi vini rossi, ecco l’idea di una verticale di Vignassa durante Vinointorno. Il Vignassa nasce da uve Barbera, le uve provengono da due ettari di vigna tra i più vecchi dei 24 complessivi dell’azienda, è prodotto per circa 5000 bottiglie. Le vigne io le ho viste e ne è valsa davvero la pena. Vengono coltivate e seguite da Massimo, nel pieno rispetto della natura, potature corte, diradamenti, quindi rese basse, per raggiungere l’ottima qualità. Viticoltura eco-sostenibile, senza l’uso di fertilizzanti chimici, di pesticidi ed erbicidi, a favore del sovescio, uso di letame, trattamenti a base di zolfo e rame. Le uve vengono raccolte a mano in vari periodi della vendemmia, in cantina pochissimi interventi, non prodotti chimici, non filtrazioni e non chiarifiche. Il tutto per far sì che la Barbera del Vignassa esprima il terroir e l’autenticità. Dopo due mesi eccoci a Olevano Romano, si erano stabilite le annate dei cinque Vignassa più la sorpresa. Si era deciso di fa condurre la degustazione a Carlo Zucchetti, prima cliente e poi amico di Massimo, oggi noto blogger, l’unico blog con il cappello, (www.carlozucchetti.it) amico anche di Vinointorno. Il giorno prima nel primo giorno di Vinointorno, i degustatori avevano già apprezzato i vini di Cascina La Ghersa, al mattino il tempo non prometteva nulla di buono, ma la copertura mi faceva star tranquillo, si prepara per circa 30 posti, mi sarebbe piaciuto fare le tovaglie con i nomi dell’azienda e dei vini, ma tutto non si può fare, siamo tra amici, tra produttori, anche se non mancano i giornalisti. Si aprono le bottiglie, tutte stanno bene o quasi, l’unica che sa di tappo è la sorpresa, è una magnum, mi dispiace davvero, Massimo però ci pensa e fa in modo che la degustazione non rimanga scoperta, il pensiero corre a due bottiglie che ha sul banco di assaggio, così la magnum di rosso La Ghersa 1998 viene sostituito dalla Smentia 2012. Si decide di fare 4 annate coperte mischiando la successione, ecco la mia degustazione, con i vini che erano nei miei bicchieri, prima che si inizia davvero, presento io la degustazione, il produttore e il relatore. Dopo tre verticali di cesanese, due di Damiano Ciolli e una di Migrante, questa è la prima ad Olevano Romano da uve che non siano cesanese, spero che sia la prima di una lunga serie.

  1. Vignassa 2011, l’annata 2011 è tra le più calde nella storia del vino piemontese, nonostante questo, l’uva ha raggiunto la perfetta maturazione; per essere un’annata calda, ha comunque una bella acidità che ti fa pensare che abbia ancora molto da esprimere, il legno non è invasivo, si fa sentire un po’, vino che già oggi può essere un buon vino da bere, ma io ho la curiosità e l’avrò ancora di risentirlo negli anni a venire (87);
  2. Prima annata coperta, quando si scoprirà sarà l’annata 2000, sembra avanti nel suo percorso, mi piace, lo risentirò oggi stesso con piacere, dopo una mezz’ora mi accorgo che si è come ravvivato ed è davvero interessante (89);
  3. Seconda annata coperta ed è la 2007, da quello che dice Massimo mi aspettavo di più, annata ottima in Piemonte, è un buon vino, credo che saprà sbalordirci nel tempo (88+);
  4. Terza annata coperta ed è la 1995, aperte due bottiglie diverse, una delle due non era nel suo massimo, se ne è aperta una terza, quasi lo stesso risultato, io l’ho tenuto lì, il vino è migliorato non raggiungendo però i valori degli altri, comunque un vino con più di 20 anni ancora piacevole (85);
  5. Ultima annata coperta ed è la 2004, eccolo il vino migliore del giorno, almeno per me, tanta finezza, tanta piacevolezza, profumi intensi e perfetti, nulla sbanda, tutto è diretto, un palato ampio e lungo, davvero un ottimo vino, un’ottima barbera d’Asti Superiore (91);
  6. Smentia 2012 con questo vino si è recuperata la magnum che sapeva di tappo, lo Smentia è un vino da uve croatina 100%, questa non del Monferrato ma dalle Colline Tortonesi, dove Massimo produce il suo buon Timorasso Timian. Mi è piaciuto per la sua bevibilità, dopo 5 vini rossi di struttura e forza un vino fresco, l’ho bevuto con piacere prima di andare a pranzo (85+).

In questa verticale ho notato una cosa, difficilmente torno sui giudizi di un vino dopo il primo assaggio, questi invece li ho sentiti e risentiti e ogni volta mi hanno dato sensazioni nuove, sapori diversi, profumi più intensi e piacevolezza, e se anche alla fine i giudizi sono rimasti quelli del mio primo assaggio, questa cosa mi è piaciuta tanto. Si finisce tra gli applausi, c’erano degustatori esperti, qualcuno che si sta avvicinando al vino, qualcuno che è stato molto curioso di partecipare, poi c’erano altri produttori partecipanti a Vinointorno, tutti alla fine siamo stati consapevoli di stare davvero davanti a un buon vino, talvolta ottimo, questo mi ha fatto molto piacere, ancor di più nella consapevolezza di aver fatto una delle prime verticali nel mio paese, spero che si continui a lungo su questa strada.  All’anno prossimo e forse già so quale è … si va in centro Italia è sarà un piacere. 

 

Pasquale Pace
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