La Visciola – Piglio (Fr) azienda dell’anno.

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LA VISCIOLA
Via Carcassano, s.n.c.
03010 PIGLIO (Fr)

Prima imbottigliata 2006. I vini? Cesanese. Un Cesanese mai sentito, un Cesanese del Piglio diverso, ma così intrigante da far domande a Piero e a Rosa fino a sfinirli, ma io avevo sentito parlare anche di biodinamica e lì volevo arrivare. Appena due ettari, per circa 6000 bottiglie. Volevo far dire loro come producevano i loro vini. In seguito anche la Passerina, lo stesso discorso. Macerazioni lunghe per far dire di una Passerina mai sentita. Col tempo i loro vini li ho sentiti tantissime volte, diverse volte sono andato nella loro piccola cantina, una bomboniera, il garage sotto casa, in Francia hanno un nome particolare, ma io sono italiano non esterofilo, altre volte sono andato tra le loro vigne, ed è bello vedere la differenza di vegetazione tra queste e quelle dei confinanti. Poi ogni volta era quasi di sera e si è sempre fatto notte in vigna guardando tramonti bellissimi. Con il tempo ho avuto sempre di più la gioia di vedere Piero e Rosa nelle degustazioni diventare amici di tanti produttori e diffondere il Cesanese. La cosa bella vedere è sempre di più i vini della Visciola conquistare Roma, vedere i vini della Visciola nel ristorante di mio cugino Giovanni Milana a Olevano Romano, da Sora Maria & Arcangelo. In proposito racconto un aneddoto carinissimo dell’anno scorso, il tutto come conferma che Piero e Rosa stanno lavorando alla grande. Era estate, eravamo andati a prendere i vini per il ristorante, doveva essere una merenda è diventata una serata indimenticabile con l’assaggio di tutti i vini in bottiglia e nei legni, per finire con la verticale del Mozzatta dal 2006 al 2011. Vedere Piero commuoversi davanti all’annata 2006 è stata una grande emozione per tutti. Ecco il racconto di quella serata: http://www.ilgourmeterrante.it/sito/visciola/

Dopo quella verticale di Mozzatta dal 2006 al 2011 e degustando altre annate, sia di Passerina e sia degli altri Cru, già dall’anno scorso avrei voluto sceglierla azienda dell’anno, poi però ho voluto aspettare il cambio di etichette, ho fatto bene perché le nuove etichette mi piacciono tantissimo. Adesso parlerò dei loro vini, lo ammetto anche con un po’ di cuore e passione in più, l’amicizia in questo caso mi fa sbilanciare un po’, ne parlerò in generale senza dire l’annata:

1. Donna Rosa – 100% Passerina – la Passerina macerata tenuta sulle sue fecce per diverso tempo, in tonneau, la prima annata un po’ squilibrata, senza appoggi gustativi definiti, poi sempre più equilibrata, con qualche puzzetta eccessiva a volte, ma sempre più definita, sempre più convincente, sempre più con il sapore di uva, il sapore di Passerine mai sentite. Ne vedremo delle belle e buone sempre di più.

2. Vicinale – 100% Cesanese – il primo Cesanese, il vino di entrata, il vino che ti fa vuotare la bottiglia senza nemmeno accorgertene, te ne accorgi quando non c’è più.

3. Vignali – 100% Cesanese – da mezzo ettaro di terra, il vino interpretato da Piero e Rosa come il vino della leggerezza e della semplice beva, dell’eleganza aggiungo io, mi piace sempre dopo aver fatto i suoi mesi in bottiglia, non lo vedo nei lunghi periodi, ma poi chissà, le scommesse si accettano e forse a vincere sarà lui.

4. Ju Quartu – 100% Cesanese – da mezzo ettaro, qui la biodinamica fa la maggior cura, la disputa è aperta: meglio lui o il prossimo, si potrebbe stare a discutere per ore, per giorni, per anni, sì anni, perché questi vini reggono il tempo, ma poi finiscono subito e vai a sapere chi conserverà uno storico, oggi Piero lo fa e vivaddio, col tempo ne vedremo delle buonissime. Io preferisco il prossimo, ma solo perché questo è sempre più massiccio, sempre più impegnativo, sempre più da compagnia, vino da mettersi a parlare di tutto ciò che si vuole in grande piacevolezza.

5. Mozzatta – 100% Cesanese – il mio must, il vino che viene dalle vigne sempre di proprietà della famiglia, anche qui mezz’ettaro, qui biodinamica da sempre, qui l’amore c’è stato dal primo sorso, dal primo sorso ho sempre preferito lui a tutti gli altri. Un vino che mi sta nelle vene, nella testa e nel cuore.

A finire posso dire di stare di fronte a un’azienda a cui voglio davvero bene, di cui provo una profonda stima e affetto, un’azienda che non si ferma con le sperimentazioni, sarà Piero a raccontarle già dalla degustazione Vignaioli Naturali a Roma. Quindi complimenti vivissimi a voi, per quello che avete fatto fino ad adesso e per quello che farete in futuro.

 

Pasquale Pace
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