Nelle Terre del Grechetto 2022
Civitella d’Agliano
XIX Edizione
22/23/24 luglio 2022
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www.vinointorno.it
www.cantinaconforme.wine
Non è prioritario ricordare in quale anno sono stato per la prima volta a Civitella d’Agliano per le Terre del Grechetto, voglio raccontarvi dell’ultima volta, di una settimana fa.
Troverete su Facebook, insieme al mio scritto, tutte le foto con didascalie.
La mia due giorni è iniziata in uno dei locali in cui mi trovo più a mio agio: l’agriristorante Il Casaletto a Grotte Santo Stefano, di Stefano e Marco Ceccobelli, con Donata Baccelleri in sala e ai dolci. Una goduria poter mangiare lì, sia a pranzo che a cena; la qualità e l’ospitalità hanno raggiunto un livello notevole. D’estate poi è così bello godersi anche la loro piscina!
I piatti di oggi sono stati un delizioso benvenuto, tre antipasti (due dei quali superlativi), un grande classico come la parmigiana, un dolce (garanzia assoluta) e per finire le ciambelline, cosi buone da portarsele persino a casa insieme alla meringa, con compiacimento.
Per quanto riguarda le Terre del Grechetto l’evento si accentra su piazza Unità d’Italia e per i vicoli del paese, con banchi d’assaggio dei diversi grechetti partecipanti alla manifestazione.
Da non perdere assolutamente la visita delle grotte della Tana dell’Istrice e la salita alla torre di Civitella d’Agliano, consigliata a tarda sera prima del tramonto. La bellissima vista dall’alto dei tetti del paese, della piazza, le numerose crete e poi quel meraviglioso calar del sole che vi “costringerà” a scattare foto emozionanti.
Carino anche il museo delle biciclette.
Fulcro principale del tutto, come è giusto che sia, è il salone dell’azienda Sergio Mottura a cui prima dell’inizio dell’evento ho consegnato loro il mio adesivo per azienda consigliata da Il Gourmet Errante.
Durante due pomeriggi e una serata si è bevuto di tutto. In qualche didascalia ho riportato il mio pensiero riguardo una verticale di Poggio della Costa di notevole livello e con piacere voglio raccontarlo ancora:
Prima parla il vino, io rispondo.
2021, oggi godetevi gli altri, ma ricordatevi che io diventerò ancora più buono. Già lo sei abbastanza.
2019, Dalla prima volta mi sono espresso come un’ottima annata. L’ho sempre detto che lo eri, lo sei e lo sarai.
2018, oggi mi va di essere un po’ nervoso. Ti fai bere lo stesso.
2017, che ti aspettavi da me? Sei sorprendente in finezza e bevibilità.
2016, lo sai che sono un’annata da rispettare? Lo dici a me… chapeau!
2015, tu lo sai che l’annata 2015 cresce bene? Lo so perché non sta accadendo solo con te, sta succedendo in tanti vini bianchi italiani.
2012, posso essere un giorno non in forma? Certo hai ragione, ma grazie della leggera acidità che hai tirato fuori, mi sei simpatico.
2009, parla tu io sono tronfio già. Imperioso. Un vino bianco che resterà nella mia storia delle grandi bevute.
2008, vabbè oggi va così, scusami. Tranquillo ti porti dietro una leggera ossidazione che ti penalizza un po’, onore a te.
2006, lo so ti è piaciuta di più la 2009, ma non mi lamento. Hai ragione sei a grandi livelli, io sono felice di andare a dormire con te nel palato.
Divertente e esaltante stare in questa stanza tra le più intriganti del vino italiano.
La mattina del secondo giorno è dedicata alla degustazione di 54 grechetti e sette spumanti. Nelle foto potrete vedere i miei 6 migliori.
Si è continuato con un buffet niente male, caffè, relax ed altra degustazione in cantina da Sergio Mottura per brindare con il loro ottimo metodo classico da uve chardonnay annata 2011 sboccatura 05/2022.
Ammetto d’essere grande tifoso di questo spumante, mi piace davvero tanto e ne sono fiero.
Prima della degustazione finale, abbiam potuto far visita alla Tenuta Casciani, azienda di grandi numeri, di una famiglia che vive la loro attività con grande orgoglio.
La degustazione finale nel bellissimo Cassero della Torre è stata accentrata sulla longevità del grechetto, coordinatore Carlo Zucchetti, l’Enogastronomo con cappello www.carlozucchetti.it al sul fianco un Sergio Mottura in grande forma. Tutti e sette vini degustati, chi più chi meno, hanno dimostrato platealmente la longevità di questo vitigno.
Ho avuto il piacere di intervenire durante la degustazione per sottolineare la mia stima al grande Sergio Mottura, perché pensando a lui si può gridare al mondo il successo che il grechetto ha avuto, ha e avrà ancora. A dire il vero, da qualche anno, bisogna dire grazie anche alle sorelle Verdecchia dell’azienda Tenuta La Pazzaglia, che non sbagliano un colpo: dei loro quattro grechetti presenti in degustazione, ne avrei dovuti sottolineare tre con punteggi alti e nella valutazione della longevità, è stato eccellente il Poggio Triale 2015. Dunque è bello poter dire che oggi il grechetto è anche donna.
Sicuramente avrete intuito dalle mie parole e dalle foto quanto io sia stato soddisfatto da questo evento, atto ad esaltare un vitigno che, seppur presente non in modo esclusivo nella mia regione, anche grazie a bravi produttori, riesce in questi luoghi ad esprimersi al meglio. Appuntamento al prossimo anno, sicuro che non mancherò.
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