Nove vini su 300 degustati, il meglio del mio Merano WineFestival 2018 è qui

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Merano WineFestival 2018
09-13 Novembre 2018
www.meranowinefestival.com
www.ilgourmeterrante.it
www.vinointorno.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it

Nei giorni di Merano ho degustato circa 300 vini, tanti buoni, alcuni ottimi. Alla fine la mia scelta è andata su 9 vini tra spumanti, vini bianchi, rossi e un vino dolce ottimo davvero. Non me ne vogliano gli altri, anche perché nelle foto dei miei album ci sono altrettanti vini che mi sono piaciuti (quelli che non mi soddisfano non hanno foto). Ecco le mie sensazioni sui nove eletti:

 

1.       Cantina Dorigati – Metodo Classico Riserva Trentodoc Methius Brut 2002, Chardonnay 60% – Pinot Nero 40%, forse tutti sapete che questo è lo spumante di tantissimi momenti importanti della mia vita – mi piace da sempre – Dalla prima volta che l’ho bevuto, che sia giovane, appena imbottigliato, da sboccare, di qualche anno più vecchio, non mi ha mai deluso. Questo è un 2002 che si è fatto ben 16 anni in bottiglia. Paolo Dorigati lo ha aperto in maniera impeccabile, se lo è versato ed è arrivato il profumo anche a me. Lo ha degustato e i suoi occhi hanno brillato; me lo ha versato, l’ho bevuto, dalle espressioni di Paolo avevo già capito di star davanti a un Methius strepitoso, il perlage sale fino senza perdere un colpo, accarezza il palato, è setoso, pulito, pieno di gusto. Uno spumante che è stato bello far assaggiare a tutti i produttori ed agli appassionati che erano vicini al banchetto della Cantina Dorigati (95).

 

2.       Lis Neris – Dom Jurosa Extra Brut Blanc de Blancs 2012, 100% Chardonnay, dopo il Dom Jurosa Brut che apprezzo molto, Alvaro Pecorari proprietario dell’azienda Lis Neris ha prodotto questo Extra Brut, appena 6500 bottiglie che fermenta in botti di rovere da 500 litri. E’ da tempo che ho scelto questo spumante tra le tre migliori bollicine per l’anno 2018; l’ho deciso durante un pranzo all’Enoteca Celani a Frosinone, da sempre un ottimo cliente di questa cantina. Mi ha colpito subito durante il pranzo, accompagnando uova e salmone, con quei profumi intensi ed un gusto esaltante. Bevuto anche in altre occasioni ed infine al Merano WineFestival ho avuto la conferma della sua qualità superiore (91);

 

3.       La Sibilla – Cruna del Lago 2016, Falanghina 100%. Reputo da sempre una delle migliori falanghine in circolazione. Ho assaggiato con grande piacere tre annate in questa occasione (2015-2016-2017), tutte molto buone, ma con la 2016 in grande forma. Niente male anche la 2017, vedrete cosa diventerà tra un anno (91+);

 

4.       Passopisciano – Vini Franchetti – Franchetti 2016, in questo 2016 si sono utilizzate uve per il 60% di Petit Verdot e il 40% di Cesanese d’Affile, ogni anno le percentuali cambiano a seconda della qualità dell’uva; ogni ettaro – due in totale – è composto da circa 12300 piante a 900 metri di altezza, la resa per ettaro è stata di 17 quintali. Fermenta in botti di acciaio, invecchia in barriques nuove di rovere francese, infine resta per circa 15 mesi in cemento prima di essere messo in bottiglia – di questa annata sono state prodotte 4000 bottiglie. Ringrazio voi per averlo potuto degustare al Merano WineFestival dove mi sono veramente emozionato con questo grande vino che di sicuro resisterà nel tempo. Gusto e persistenza incredibili. Spero di poterlo riassaggiare nuovamente in futuro.(94);

 

5.       Icardi – Barbaresco Starderi 2015, 100% Nebbiolo, dal Vinitaly che lo fotografo e lo degusto. Ne sto apprezzando l’evolversi ogni volta che ne ho l’occasione,  è il primo anno che l’azienda Icardi produce questo Barbaresco: complimenti a loro per aver fatto centro al primo colpo! Da Verona a Merano, sempre in stato di grazia, l’ho degustato tutti e tre i giorni e ogni volta mi ha fatto capire che uno dei vini preferiti di questo Merano WineFestival doveva essere lui (91+);

 

6.       Antonella Corda – Cannonau di Sardegna Doc 2016, 90% Cannonau, 10% Syrah. Questo vino mi era sfuggito durante la degustazione dei Tre Bicchieri, un degustatore del Gambero Rosso mi aveva chiesto se lo avessi assaggiato e mi sentivo in colpa di non averlo fatto. Ero a Merano, ero andato a salutare altri produttori sardi e non pensavo proprio di trovare Antonella Corda. Nella sala più estrema del Merano WineFestival vedo il cartello Antonella Corda, degusto prima il suo Vermentino e poi passo al suo Cannonau; mentre me lo versa ne apprezzo il colore, lo porto al naso e ne resto affascinato dall’intensità, come mi capita poche volte con altri vini; lo degusto, ripetendo l’operazione più di una volta, ne resto estasiato, l’idea è di farmi subito una foto e mandarla al degustatore del Gambero Rosso scrivendogli: “è stupendo” (92+);

 

7.       Cantele – Fanòi Salento Rosso IGT 2012, Primitivo 100%, un vino nuovo da parte dell’azienda Cantele che mi colpisce già dalla sua etichetta. Fermenta in acciaio per poi passare in barriques per 14 mesi, per poi stare in bottiglia per almeno un anno. Ero passato solo per un saluto, ma un vino nuovo si degusta sempre. La storia del nome è molto bella ed è scritta nell’etichetta; profumi intensi di territorio, all’assaggio di rapisce al primo sorso, mi avvolge nel suo calore, mi piace tanto, mi da gioia e piacere. Un altro grande vino pugliese di quelli che piacciono a me (91+);

 

8.       Gini Sandro e Claudio – Scajari Amarone della Valpolicella Riserva Docg 2010, da uve Corvina 60%, Corvinone 25%, Rondinella 10%, Oseleta 5%. Ero stato da loro a maggio, non nell’azienda che produce Soave, ma nelle vigne e nella cantina, ancora in fase di lavorazione. Ho degustato tanti vini, l’ultimo proprio al Merano WineFestival. E’ da quel giorno che ho in mente di eleggerli ad azienda dell’anno 2018 per il nord Italia. Per ora proclamo l’Amarone 2010 di Gini tra gli assaggi migliori del Merano WineFestival. Un vino imperioso, non per questo i fratelli Gini hanno aspettato diverse annate prima di essere completamente soddisfatti e metterlo sul mercato; profumi che risvegliano la memoria, mi riportano a quei giorni indimenticabili, ai sapori propri dell’Amarone, quello vero, senza residui “puttaneschi” di zuccheri espansi, senza quella frutta che infastidisce la beva… un Amarone così ti dà la voglia di berne una bottiglia intera. (94+);

 

9.       Vigna Petrussa – Picolit Desiderio un assemblaggio di Friulano e Malvasia Istriana, tutte lavorate dopo l’appassimento. Ero venuto dalla signora Hilde per degustare lo Schioppettino, il lunedì a seguire mi ha deliziato con una mini verticale e sono andato via con la convinzione di aver degustato un ottimo Picolit. E’ stato bello farlo conoscere ai miei amici e altrettanto bello metterlo qui tra i migliori nove assaggi del Merano WineFestival. Densità e dolcezza equilibrata: tutto quello che ricerco in un vino dolce lo trovo in questo Picolit. Superbo, come l’azienda e la donna che lo produce (93).

A conclusione di un bellissimo ed interessantissimo Merano WineFestival 2018 ho scelto questi nove vini, degustandone altri buoni ed ottimi come vi dicevo prima. Ma questi nove però mi hanno dato quel colpo, quell’emozione sincera che si prova degustando un buon vino. Vedo due vini friulani, un piemontese, un veneto, uno a testa per le due nostre stupende isole, Sicilia e Sardegna, uno spumante del Trentino (che non poteva non essere un Trentodoc), un campano e per finire un pugliese: questo a dimostrare che grandi vini si possono fare in ogni parte della nostra meravigliosa Italia.

Pasquale Pace
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