Con Pomona, tutto è nato da una riserva, poi ne sono nate 12 più Tenuta di Bibbiano

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Az. Agr. Pomona
Località Pomona 39
S.R. Chiantigiana 222
Castellina in Chianti (Si)
www.fattoriapomona.it

Tenuta di Biabbiano
Località Bibbiano. 76
Castellina in Chianti (Si)
www.bibbiano.com

Il racconto di oggi è dedicato alla degustazione alla cieca di un vino dell’azienda Pomona, durante la permanenza toscana per Sangiovese Purosangue di Siena.

Durante la degustazione alla cieca, mi è capitato il Chianti Classico Riserva 2007 di Pomona, un vino sentito e risentito più volte durante quei giorni, sempre molto buono tanto da valere un bel punteggio (93+), che gli è valso uno dei quattro posti tra gli assaggi migliori della manifestazione. Il giorno dopo ho conosciuto Monica Raspi, titolare dell’azienda che mi ha invitato per una visita. Ne è passato di tempo da quel giorno.

Dalle parti di Castellina in Chianti però ricordo anche un’altra azienda da visitare, e quindi via, ne facciamo due!

Prima di partire da Volterra noto una foto pubblicata sui social da Monica: 12 annate del Chianti Classico Riserva di Pomona; mai visto tanto ben di Dio! Ero più felice del solito ed emozionatissimo.

In un’ora arriviamo a Castellina in Chianti, poi a Tenuta Bibbiano, ad attenderci un’amica conosciuta diverso tempo fa, per lei, per i proprietari di questa azienda ero lì per la seconda volta. Con me il mio amico Alessio Bernini; il tempo non è dei migliori, poca luce, ma nulla può scalfire la bellezza delle vigne di Bibbiano.
Rispetto all’altra volta noto delle novità, non in cantina ma negli uffici, nella nuova sala degustazione, nelle sale dello storico della cantina. Mi piace tutto. C’era stata una promessa con uno dei proprietari di Bibbiano, un’annata vecchia per la foto sotto la targa dedicata a Giulio Gambelli, una cosa che mi ha fatto tanto piacere. L’annata in questione è Chianti Classico Vigna del Capannino Riserva 2008, un vino che dall’apertura fino a quando siamo andati via ci ha accompagnato con grande piacere (91+).
Il resto della degustazione ha riguardato le annate in commercio e quelle presenti alle anteprime toscane alla stazione Leopolda di Firenze. Salutiamo Elisa che non può proseguire con noi il cammino e via verso Pomona.

Il tragitto non è lungo, in quindici minuti si raggiunge la proprietà di Monica Raspi e della sua famiglia. Ad attenderci lei e suo figlio Cosimo, poi, per breve tempo arriverà anche sua figlia e suo marito, medico all’ospedale di Siena. Anche Monica era medico (veterinario per l’esattezza) ma, per (nostra) fortuna ha deciso di cambiare strada e di dedicarsi con anima e corpo a questa bellissima azienda.
Iniziamo a visitare la cantina, in Monica noto la volontà, seppur pacata per giusti motivi, di far crescere ancor di più la sua “creatura”; anche suo figlio ora l’ha seguita in questa impresa. Mentre cammino ripenso alla foto pubblicata da Monica. Entriamo in casa ed è tutto come raffigurato in quell’immagine: 12 annate del Chianti Classico, sei con l’etichetta bianca e sei con etichetta nera, quella attuale, in bella mostra su un tavolo di legno. Non aspettano che noi.

Iniziamo ad aprirle con molta attenzione, dal canto suo, Monica, ha preparato solo formaggi e salumi, così da dedicarci interamente a questi dodici vini che si preannunciano in grande forma, dopo l’apertura e il piccolo assaggio. Li abbiamo aperti tutti, per goderseli come ognuno vuole. Io li assaggio a modo mio ma ve li racconto partendo dall’annata più vecchia. Di seguito le dodici annate del Chianti Classico Riserva di Pomona:

1991, è l’unica annata che ha avuto bisogno della seconda bottiglia. Piacevolezza assoluta, il vino “da prato” per stare con gli occhi a guardare il cielo e pensare a questa annata come un dono. E’ buono, è buono (91).

1992, parte avvolto da una freschezza impressionante, il profumo mi inebria la mente che corre a quel 27 dicembre 1992 in cui nacque il mio Leonardo. Scende una lacrima e ci sta, sia per il ricordo e sia perché ancora è un grande vino. Mentre scrivo mi viene la voglia di berlo ancora: va giù che è un piacere (93).

1995, profumi di forza e classe, bocca piena, speziatura intrigante, equilibrata, peccato un po’ corto (89).

1996, altro vino, altra annata dai profumi intensi. In bocca senza alcun difetto, ma è corto più degli altri. Giudicarlo meno degli altri significherebbe fargli un torto, perché è buono, ma solo leggermente inferiore ai precedenti (88).

1997, un sussulto per il palato, ottima la beva, piacevole, gustoso, avvolgente (90).

2003, il primo vino con tanta acidità addosso, tanto da non riuscire nemmeno a giudicarlo. Mi sembra un vino appena imbottigliato, da aspettare… mi piacerà risentirlo tra qualche anno. Con lui mi prendo una buona pausa per stuzzicare i buoni salumi e formaggi preparati da Monica con cui si parla e si scherza gioiosamente.

2004, bello al colore, buono all’assaggio. Mi isola da tutto il resto facendomi pensare a tante cose belle. Tipo: ma quanto è grande questo vino? (94).

2007, è grazie a lui se siamo qui a godere di questo splendido giorno: ti ricordo bene e ti confermi grandioso; ti dirò grazie per sempre e ti terrò tra i miei ricordi più belli… sarai un mito per sempre, almeno per me (94).

2008, dopo il capolavoro che lo precede potrebbe essere il compagno cialtrone che porta allegria. Simpatico e piacevole (89).

2009, profumi intensi, molto piacevoli, palato grandioso che abbonda di classe. Vino notevole come la sua azienda. Adorabile (95).

2010, acidità equilibrata, si fa degustare con piacere. Lo terrò da conto, infatti lo comprerei per berlo ogni tanto e per tenerlo in cantina per godermelo tra qualche anno (89+).

2011, piacevole, da bere adesso, poi chissà… e meno male! Aggiungo io: finalmente un vino un po’ meno buono degli altri. Come la pecora nera in un gregge bellissimo, ma come tale rende curiosità. Chissà che con il tempo non diventi un gran vino al pari dei suoi fratelli. Sarà la mia scommessa: lo terrò a mente da qui in poi e chissà se tra 10 anni non saremo di nuovo qui a passare un’altra splendida giornata insieme a Monica e la sua famiglia…

Finiamo con l’autoscatto per immortalare una verticale fantastica, dodici vini sorprendenti: poche volte mi capita di aprire e degustare una verticale di dodici annate impeccabili.
I punteggi partono dall’87 al 95 con una media di 90,4166.
Grazie ancora per un giorno indimenticabile.
Visto che il tempo è passato e che si sono svolte anche le Anteprime Toscane, voglio rimarcare la qualità di questa azienda con una breve degustazione delle loro etichette presenti alle Anteprime:

Chianti Classico Riserva Bandini Villa Pomona 2015; degustato alla cieca, buono oggi, ma la grande acidità mi fa pensare che diventerà un grande vino in futuro. Ennesima grande Riserva di Pomona, per questo l’ho scelto tra i miei 16 assaggi migliori durante la degustazione delle Anteprime sul Chianti Classico (91+).

Chianti Classico Bandini Villa Pomona 2016 (campione da botte); un grande Sangiovese in questa botte, un vino di Pomona che seguirò negli anni, una grande promessa (89+).

Finisco il pezzo su Pomona rilassandomi sulla sedia, appoggiando la testa sulle mani incrociate. Sorrido, ci ripenso e sono felice per tutto quello che ho vissuto e raccontato. E’ stato bello vivere momenti come questi.

Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti

Pasquale Pace
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