La Bandiera
Ristorante con camere
Contrada Pastini, 4
Civitella Casanova (Pe)
Ne è passato di tempo dall’ultima volta, la mia terza volta, a La Bandiera, della famiglia Spadone. Marcello, sua moglie Bruna, i figli Alessio e Mattia, il primo in sala, bravissimo sommelier; il secondo in cucina, bravissimo chef. Il tempo passato non mi fa dimenticare un attimo della mia ultima serata, da godere tutta perché sarei rimasto a dormire lì. Quindi doppia goduria.
Entrare alla bandiera con Marcello che ti aspetta alla porta è davvero bello, ci si saluta, i saloni, i ragazzi, sembrano sempre più belli. Mi piace tanto questo locale. Scegliamo il posto e si inizia a godere. Per i vini oggi voglio farmi cullare da Alessio … anche per elogiarlo alla fine, sono sicuro di lui. Arrivano così i due benvenuti, belli da vedere, buoni, ottimo il cannolo, da mangiare. Arriva il pane e l’olio di casa, il pane è croccante, fa musica, così mi piace. Le ordinazioni sono decise, Marcello vuole farci assaggiare delle cose, io ne scelgo altre, a Mauro che sta con me gli sta bene tutto, lui mangia tutto. Arriva il primo antipasto: Elogio al carciofo. Carciofo alla giudia, emulsione di olio e carciofi, estratto di carciofi e kumquat candito, come far diventare il carciofo qualcosa che va oltre. Le foglie croccanti per iniziare, poi il resto, tutto molto buono e ben fatto. Abbinare con il carciofo un vino è difficile, ci viene in soccorso Alessio Spadone con un Trebbiano 2013 di Emidio Pepe, un vino ancora da farsi, un vino che cerca ancora equilibrio, ma, forse per questo con il carciofo ci sta bene.
Il secondo antipasto è: La Porchetta. Cotenna soffiata e sott’oli. La cottura è perfetta, i chips sono gradevolissimi, così come le verdurine sott’olio, un piatto ghiotto, Alessio ci abbina un vino con cui vuole dimostrare la facile beva, si va in Loira a Cheverny. Questo vino lo vedo bene anche con il prossimo piatto, il mio piatto. Arriva il tartufo, arriva Mattia, arriva l’uovo croccante. Uovo croccante, spuma di caciotta e tartufo nero. Eccolo il mio uovo, un piatto che se venissi qui per una settimana lo prenderei almeno sei volte. Un piatto che mi piace tantissimo, oggi con il tartufo bianco, ancora più grande. Giustamente si merita la foto prima e dopo.
Un primo ci sta bene, è il primo che ci ha voluto cucinare Marcello. Raviolo unico di pecorino, liquirizia e salsa di latticello allo zafferano dell’Aquila. Arriva bello elegante … con un profumo di zafferano sublime, per poi farsi adorare in tutta la sua bontà. Piatto perfetto. Alessio sceglie un altro rosso andando in Borgogna, quindi Pinot Nero, Domaine Francois La Marche a Vosne-Romanée, eccolo quando un vino della Borgogna è buono senza essere spellati, i due rossi fanno ping pong in bocca, si fanno abbinare con i piatti, anche con il secondo, un piatto divertente: L’Arrostigin, verze affumicate e misticanza alcolica … Tutto in equilibrio sopra la … fantasia. Da mangiare con le mani e con il pane. Fare la scarpetta con il dito, dietetica, con il pane, ghiotta. Arriva il terzo vino rosso e non può non essere un Montepulciano d’Abruzzo, è il Mazzamurello di Torre dei Beati è un 2007, così si finisce alla grande, perché questo vino sta davvero bene, d’altronde la 2007 in Abruzzo è una grande annata.
Si finisce con un altro secondo: Animelle, pinoli e ortaggi fermentati. Il tavolo è pieno di bicchieri, ogni vino è stato versato almeno due volte. Alessio si è espresso in tutta la sua sapienza, veder queste cose fa stare bene. Il dolce deve arrivare, oggi siamo fortunati, un altro classico del ristorante è in carta, un dolce di Mattia: Il nome della sfera di quest’anno è più il nome di una bolla, infatti è: Bollamisù, bellissimo a vedersi, buonissimo a mangiarlo. Emozionante quando si apre la bolla, intrigante dal primo cucchiaino, sapore di caffè, sapore di caramello, la bolla che si scioglie in bocca, l’interno che ti fa sciogliere come davanti a qualcosa di meraviglioso. E’ stato uno dei miei tre dolci per l’anno 2015 (http://www.ilgourmeterrante.it/sito/i-3-dolci-dellanno-2015-per-il-gourmet-errante/).
Per finire il Gin Tonic di Alessio Sapdone. Mentre lo bevo apprezzandolo molto, Alessio mi dice: Vuoi il caffè Pasquale? La mia risposta è: no, no niente caffè, stasera ho voglia di un altro Gin Tonic … troppo, troppo buono. Adesso che dire di questo locale … è uno dei miei locali preferiti per … per tuttooooooo, per tutto quello che ci deve essere in un ristorante che piace a me. Si è fatto tardi, salutiamo Alessio e Mattia, con Marcello l’appuntamento è per l’indomani mattina. Si sale in camera, è la stessa dell’altra volta, si sta bene, un letto che si sagoma al tuo corpo, me lo vorrei incartare e portare a casa, il silenzio regna sovrano e si dorme come un ghiro. La sveglia ci vuole per alzarti da questa pace, doccia e ad attenderti c’è la colazione della Bandiera. Due passi fuori perché l’alba è molto bella, vedere il laghetto, l’orto di Bruna, per poi tornare dentro dove ti aspetta, pane caldo, prosciutto di 48 mesi, gusto incredibile. Lo yougurt di Marcello è qualcosa di non raccontabile per quanto è buono. Poi crostate, un ottimo caffè, per cui si fa il bis … e poi, poi … insomma questa Bandiera ti proprio piace? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii. Si finisce come si era iniziato, con Marcello che ci saluta dalla porta della sua casa. La Bandiera è questo, è una casa, dove la famiglia Spadone ti accoglie e ti fa stare bene, molto bene … ottimamente.
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