Romano il ristorante, romanista il figlio del proprietario, con Falcao nel cuore

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Romano  Ristorante
Di Romano Franceschini
Via G. Mazzini, 122
Viareggio (Lu)
www.romanoristorante.it

Tre, cinque, nove, quattordici … sedici, varie telefonate con Romano e Roberto Franceschini, padre e figlio (conosciuti online), titolari del ristorante Romano a Viareggio, durante Terre di Toscana. Una cena inizia sempre così. Durante le telefonate Roberto capisce che non sarà un tavolo facile e quindi con esperienza e classe decide di inviarmi un messaggio, proponendomi un menù fisso. Io accetto perché ci sono i piatti, i loro classici che desideravo mangiare, giro il menù ai partecipanti alla cena, viene accettato e confermo con Roberto che mi dice anche: te sei Pace Errante? Io gli rispondo di sì e gli annuncio che ci divertiremo. L’appuntamento è per le 20,40, come al solito io arrivo primo, i nostri tavoli sono due, ero stato avvisato e va bene così, la prima cosa che noto, oltre all’eleganza della sala, sono i fiori freschi, le rose, mi piacciono tanto questi particolari. Mentre si aspetta Roberto  e il suo staff, che risulterà impeccabile, si accompagna l’attesa con uno champagne di sua selezione nella maison Philipponnat. Mi arriva la lista dei vini, sono senza parole da quanto è grande e da quanti vini ci sono, si spazia in tutta la nostra penisola, con molta Francia e resto d’Europa. Io adocchio qualche Fiano vecchio, mi piacciono, ho un debole. Roberto si sbaglia e va bene lo stesso,  si inizia con Colle di Lapio, lui anche giovane è buono assai, piace a tutti. Intanto i tavoli si completano, arriva il pane e degli ottimi grissini, si può iniziare con le delizie del molo fritte. Porzione abbondante da vera frittura di molo, da pescatore.  Fantasie di pesce crudo: scampetti e gamberi … saporosi. Fantasia di pesce crudo. Sogliola, triglia, scampo … sei cucchiai davvero buoni. Intanto ci vuole altro vino, si va sul Fiano che avevo scelto io, il Cupo di Pietracupa, vino che deve aprirsi un po’ per poi divenire impeccabile. Triglie, stracciatella di bufala, battuto di melanzane e origano. Si presentano con un profumo di affumicatura perfetta, il primo morso alla triglia è sublime, mi andrebbe di mangiarla tutta da sola, mischio il tutto e il boccone diventa estasiante. Davvero un gran piatto. Calamaretti ripieni di verdure e crostacei. Qui bisogna ragionare e tranquillizzarsi, mi veniva di alzarmi e andarmi a prendere tutti quelli che erano in cucina. Piatto super. I vini vanno e si passa a un grande classico: Villa Bucci Verdicchio Riserva, buono, come sempre d’altronde.  Bottoni di zuppa di pesce con un brodo di cicale. Lo ammetto è vero il brodo era freddo, ma il bottone e il ripieno erano buonissimi … quindi ci passo sopra alla grande. Sento ancora il ripieno nei sogni. Mezzi paccheri alla viareggina con frutti di mare e pesce. La colpa è la mia, ti aveva mandato il menù, che ci voleva a dire: no i paccheri no, anche il T9 dice errore. Peccato colpa mia aver fatto sbagliare un piatto. A me i paccheri proprio non piacciono, ma forse a qualcuno/a saranno piaciuti. Altro vino per finire il pranzo: Mario Schioppetto – M 2015 da uve chardonnay e friulano, sarà stato troppo giovane, mi aspettavo qualcosa in più. C’è chi ha voglia di bollicine ancora, quindi ecco arrivare Arunda Extra Brut Riserva, anche lui difficilmente tradisce, e stasera si conferma. C’è anche la voglia di dolce, arriva la piccola pasticceria, con 4 dolcetti tutti interessanti, uno alla nocciola incredibilmente buono. Finisco con il mio dolce: Come un tiramisù soffice, una nuvola di piacevolezza. Finisce, in piacevole compagnia, una cena riuscitissima, con qualche piatto che mi tornerà nella testa, e male che vada da riprovare l’anno prossimo. La foto di gruppo ci sta benissimo, così come i complimenti a Romano e a suo figlio Roberto. 

Pasquale Pace
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