Romolo al Porto – Anzio (Rm)

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Romolo al Porto
Via Porto Innocenziano, 19
Anzio (Rm)
Tel. 06 9844079
Chiuso il mercoledì
www.romoloalporto.it

Lo ammetto, come faccio a non ricordare i grandi piatti di chef stellati sul pesce, ricordo lo scampo e il musetto di Cracco, ricordo uno scampo fantastico di Heinz Beck, ricordo la minestra di Gennaro Esposito, ricordo una cottura memorabile di una coda di rospo al Castel Fragsburg, chef Lois Haller i crudi dei ristoranti pugliesi e tanti altri ancora. Ma poi penso se devi farti “la magnata” di pesce, di pesce di qualità eccelsa, da Romolo al Porto devi andare. L’ultima volta era fine maggio, il sole già stava per essere invitante per un buon bagno, oggi però si era venuti per mangiare pesce, pesce crudo e cotto, da Romolo al Porto si può. Ci sediamo, è l’una precisa, il tempo di sedersi è l’inizio è eclatante, l’arrivo di Walter Regolanti è eclatante, Walter gestisce il suo ristorante insieme al fratello Marco, Walter in sala, Marco in cucina. L’inizio è una scatola di polistirolo piena di scampi crudi. Walter ci dice: mi dispiace Giovanni, oggi niente “gobbetti”, in compenso beccatevi questi scampi, io a questi non ci devo fare nulla, ve li dovete solo “magnà”, hanno un difetto però, se non vi sbrigate se ne tornano al mare tanto so’ freschi da sembrare vivi. Giovanni è Giovanni Milana cuoco e proprietario del Ristorante Sora Maria & Arcangelo, i “gobetti” sono gamberi che si pescano nel mare di Anzio, sono unici, inimitabili, li adoro, oggi non ci sono, il lancio degli scampi sul tavolo dalle mani di Walter li fa dimenticare, la bontà, la freschezza di questi scampi li fa dimenticare, l’inizio è da vera “magnata” di pesce. L’accompagniamo con lo spumante Dom Jurosa dell’Azienda Lis Neris, lui con il pesce è davvero una delizia. Per stuzzicare ancora l’appetito, nemmeno ce ne fosse bisogno, arriva una frittura di piccoli calamari, panatura ineccepibile, questa stuzzica davvero. Le ostriche di Peppe di Anzio non possono mancare, ne ho mangiate di migliori, ma queste sono carnose e le adoro, perfette per passare al secondo vino, Markus Molitor, un Graacher Domprobst Kabinett 2008, accompagnarlo con queste prelibatezze è un piacere per il palato e la mente. Ancora scampi crudi conditi, qualche gambero arriva, il palato ne gode, la tavola ne gode, non ti fermare grande Walter adoriamo il crudo, ma si sa, ce ne sarà ancora e ancora. Iniziano ad arrivare i suo crudi sfilettati, ombrina, tracina, marmora e tutto quello che il mare di Anzio offre, tutto quello che i fratelli Regolanti riescono a portare a terra con il loro peschereccio e affidandosi a una pescheria di fiducia. Con il pane carasau arriva un bocconcino delizioso, tentacoli di seppia inzuppati di una salsa di peperoncino, aceto, lime, sale e zucchero, uno spettacolo che fa fare una sosta per scegliere il terzo vino. Il terzo vino è un’altra azienda che mi piace tantissimo, non c’è il loro famoso e delizioso Cuvèe Bois, ma c’è il loro Petite Arvine, anche lui fa la sua gran buona figura. Iniziano ad arrivare i cotti, con cui il vino si abbina bene, tra i cotti ci sono dei gamberi in guazzetto davvero bene eseguiti, un po’ di oriente non ci sta male, in particolare se arrivano degli spiedini fantastici, una parentesi da show con la mostra di una rana pescatrice enorme da cui usciranno un tris di piatti che dire buoni è limitativo. Arriva uno dei miei piatti preferiti, la frittura in agrodolce, il pesce si onora di una laccatura che dire invitante è troppo poco, toglietemela davanti ne potrei godere all’infinito. Arriva uno dei suoi brodi di pesce, un altro dei suoi guazzetti, un’altra prelibatezza, fino adesso non c’è stato nulla da dire, anzi sì,  una cosa importante: “stiamo godendo”. Gli scampi crudi ci sono stati, non posso mancare quelli cotti, scampi alla catalana per gradire, scampi agli agrumi, mio cugino ci va fuori di testa, ne mangio uno e li lascio alla sua goduria. Arriva un bocconcino, che oggi tra i tantissimi assaggi ottimi sarà tra quelli che resteranno nella memoria per sempre, tentacoli di calamaro cotti con pangrattato e pomodorini, fantastica cottura, fantastico assaggio.

Ricordate la rana pescatrice? Eccoli i piatti sorprendenti che Marco tira fuori: La pescatrice in cacciatora, in trippa e a coratella, dire spettacolare è poco. Ancora gamberi cotti davanti a noi, a vapore, non mi stancherei mai di certe prelibatezze. Anche il Petite Arvine finisce, nella interessante lista dei vini di Romolo avevo visto il Podium di Garofoli, senza nessuna esitazione è lui l’altro vino scelto. Si dice stop a Walter perché non so fino a quando potrebbe durare ancora tra crudi e cotti. Da Romolo a una cosa non si può mai rinunciare (a nulla penso) alla sua minestra di pesce, d’inverno è una goduria per il calore e il sapore che emana, d’estate sembra quasi rinfrescare per quanto sapore di mare trasmette. Un piatto davvero a cui non si può rinunciare tra i tanti di questo ristorante. Non volevamo più nulla perché un dolce ci aspettava, ma se ti presenti con lo spaghetto Verrigni alla pescatora mi provochi e quindi … “me te magno”, giusto così perché era rimasto un po’ di Podium. A chiudere un pranzo fantastico, un dolce di gelato e frutti di bosco ci vuole, lo abbiniamo con un distillato leggero di visciola che è una delizia. A conclusione di questo pranzo ho detto una cosa: questa è la vera “magnata” di pesce, sentirsi leggeri, con la voglia di ricominciare. Da quel giorno questo pranzo è candidato a mio “pranzo dell’anno”, non so cosa accadrà nei prossimi tre mesi che chiuderanno l’anno 2015, ma a oggi è ancora lui il mio miglior pranzo dell’anno. Andare da Romolo e ascoltare Walter è ascoltare la poesia del mare, ascoltare del suo peschereccio, ascoltare i suoi nuovi progetti, ascoltare un signore che di mare e pesce sa come pochi. Per questo reputo questo locale tra i più importanti al mondo per la cucina di mare. Il mare sta lì di fronte, è il porto di Anzio, è il porto da dove partono i pescatori per arricchire il nostro palato di tante prelibatezze.

Pasquale Pace
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