Sud Ristorante
Via S. Pietro e S. Paolo, 8
Quarto (Na)
www.sudristorante.it
Il primo fine settimana “settembrino” l’ho trascorso a Pozzuoli, cittadina che non perdo mai di visitare quando passo per Napoli e dintorni. Questa volta era per partecipare alle degustazioni dei vini del Consorzio tutela Vini dei Campi Flegrei, Ischia e Capri. La manifestazione iniziava alle 18.30, per questo proposi ai miei due amici e compagni di viaggio di partire presto e non perdere l’occasione di andare a pranzo da Sud di Marianna Vitale e Pino Esposito, una stella Michelin. Detto e fatto, telefonai per prenotare e partimmo. Ero con Carlo Zucchetti e Alessandra Di Tommaso, arrivammo precisi per l’ora di pranzo. Il ristorante è a Quarto, posto in cui non ero mai stato. Lasciammo la macchina in un parcheggio condominiale, dove Sud ha dei posti riservati. Una volta varcata la soglia del ristorante, restammo avvolti dalla sua bellezza e dalla gentilezza del personale che durante il pranzo ci riserverà tutte le attenzioni che solo in una sala così conviviale si possono ricevere. Confortante anche la cucina a vista.
Arrivò il menu e scegliemmo quello a cinque portate, uguale per tutti, un menu architettato seguendo materie prime ed ingredienti di primissima fattura, soprattutto territoriali, per piatti contemporanei ma allo stesso tempo rispettosi della tradizione.
Ad aprire le danze le 4 variazioni di pomodoro, un benvenuto splendido, il preludio a quello che poi si sarebbe rivelato un pranzo davvero ottimo. Poi ecco arrivare gli antipasti. Il primo: minestra di mare con verdura e frutta di stagione, ricchezza nella portata (una porzione da trattoria di una volta) e nel gusto, dove i sapori sembravano danzare come una ballerina su un palco prestigioso. Ogni boccone ballava nella mia bocca, sentivo distintamente tutti i sapori del mare, dell’orto, del frutteto. Un grande piatto! Il secondo antipasto: parmigiana e il gambero, servita in un bicchiere, di una bontà unica. Bello alla vista, profumo inebriante, mi emozionai nell’immergere il cucchiaio fino a toccare il fondo, riempirlo e gustarlo tutto nel suo insieme. Sentii prima il gambero, quindi la mozzarella, la cremosità della melanzana e il pomodoro a legare il tutto. Due antipasti di una qualità eccelsa.
Primo piatto: anemoni, mi venne da pensare ai fiori, ai colori, ai profumi… mi arrivano degli spaghetti. Spaghetti che si faranno ricordare per tanto tempo, per la loro bellezza, per l’idea del wasabi… li assaggiai prima da soli (cottura perfetta), poi con il wasabi (da infatuazione), quindi mischiai il tutto per godermeli a pieno. Buonissimi.
Vitello stonnato come secondo, realizzato con lingua di vitello, pesce azzurro marinato allo shiso, maionese al pomodoro e polvere di capperi. Mi persi nei miei pensieri: mi immaginai di avere una bella insalatiera dove versare quel bellissimo piatto, (magari anche due porzioni, che sono meglio di “one”), poi di aggiungere un altro po’ di insalata, magari ancora maionese e capperi, mischiare il tutto e con un cucchiaio godermi quel trionfo di sapori, così freschi ed intensi. Piatto da mare, da montagna, lo definirei “unisex”, per ogni occasione.
Arrivò poi il gran fritto, la panatura dove stava? La croccantezza dove stava? Per la frittura è croccantezza… questo è stato un gran buon piatto di pesce, arricchito da salse divertenti per giocare con gli abbinamenti.
Infine i dolci: “come un babà alla panna”, ovvero un tortino al caffè, panna acida all’anice stellato, gelato di nocciola e riduzione di carciofo. Un plus per il gelato e per le nocciole caramellate, squisite. Gli altri due dolci furono, la setteveli e le pesche e yogurt di bufala.
Che altro dire? Ah, giusto, i vini! Campi Flegrei DOC Falanghina 2014 di Contrada Salandra e Campania Bianco Igt Il Cupo 2010 di Pietracupa, d’altronde eravamo in casa loro, non potevamo scegliere altrimenti.
In quattro piatti, di notevole fattura, c’era tutta l’essenza di Sud Ristorante. Un locale piacevole nel suo complesso, sia per la sua cucina che per il servizio. Motivo per cui tornerei più che volentieri.
Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti
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