Slow Wine Guida 2022 Basilicata
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Mentre mi organizzo per partecipare alla più grande degustazione dell’anno, continuo con il Piemonte per parlare del mondo Slow Wine, dopo il mio piccolo commento troverete lo scritto della redazione di Slow Wine, le chiocciole regionali, le aziende con la bottiglia e con la moneta. Segue l’elenco dei grandi vini, i vino slow e i vini quotidiani.
Per ogni regione riporterò un mio pensiero, un suggerimento, un chiarimento dovuto che solo questa guida si potrebbe permettere. Già da sempre in ogni descrizione dell’azienda c’è il totale degli ettari e le bottiglie prodotte dalla stessa, un curioso come me spesso si fa il calcolo per capire le rese per ettaro dell’azienda, ma come sto dicendo a tutti produttori che visito, sarebbe bello che per i vini premiati loro chiedessero di mettere tra parentesi le rese in quintali e in litri del vino in oggetto, chissà che questa cosa non desti curiosità, ma soprattutto sempre più trasparenza per vini di qualità – per la maggior parte delle volte da rese basse escono i grandi vini.
In Basilicata ci sono vini di aziende a cui date la chiocciola che mi piacciono assai e quindi mi fa tanto piacere leggere questo.
Potrete incontrare le cantine premiate e assaggiare i TOP WINES della Basilicata nelle 2 giornate di degustazione a Milano il 9 e il 10 ottobre prossimo!
Guardate che i biglietti stanno andando a ruba e quindi vi conviene assicurarvi il posto in Paradiso con una certa velocità!!!! Slow sì, ma non esagerate.
Per maggiori info sull’evento cliccate qui sopra.
Ecco a seguire il commento alle regioni e l’elenco dei premiati.
Basilicata 2022
INTRODUZIONE
“In Basilicata il 2019 sarà ricordato per essere stato l’anno dei temporali estivi, con (purtroppo) numerosi eventi grandinigeni e abbondanti piogge a maggio e novembre. Ricostruendo il quadro dell’andamento climatico del millesimo, a un inverno poco freddo e normalmente piovoso è seguita una primavera fresca e ricca di precipitazioni. La stagione estiva è stata caratterizzata da un clima caldo e siccitoso, intervallato, come già accennato, da intensi eventi temporaleschi, spesso associati a grandine, mentre l’autunno ha segnato temperature calde.
L’annata complicata e la crisi dovuta alla pandemia hanno messo a dura prova il comparto lucano, che da qualche anno aveva incominciato a vedere nuove prospettive commerciali e a investire anche sull’enoturismo. Qualcuno non ha prodotto per mancanza di risorse economiche e spazi di stoccaggio, puntando a vendere quello che era rimasto in cantina, ma i più virtuosi e solidi si sono rimboccati le maniche e hanno imbottigliato con risultati più che soddisfacenti.
Il Vulture si conferma un areale in grande crescita qualitativa, con l’Aglianico in grande spolvero grazie a una nuova filosofia di produzione instillata da una nuova generazione di vignaioli e vignaiole. Un deciso cambio di passo verso vini più eleganti e affilati, progressivamente alleggeriti dal legno e meno giocati su concentrazione e potenza.
Se il Vulture trova, nonostante le difficoltà, riscontri decisamente positivi, non si può esprimere lo stesso entusiasmo nei confronti delle altre denominazioni, che fanno ancora fatica a trovare un’identità definita. Non giova in questo caso la marcata presenza dei vitigni internazionali, che oggi registrano un diffuso calo di appeal da parte dei consumatori.”
I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE
LA LISTA DEI TOP WINES DELLA REGIONE
- “L’inizio sarà a Matelica, poi Lessona… poi non so… errare è bellissimo.” Questo è il titolo di un altro dei miei album di facebook - 13 Settembre 2024
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