Slow Wine Guida 2023 Lombardia
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Mentre ho organizzato tutto per partecipare alla più grande degustazione dell’anno, 8 ottobre 2022 a Milano, ecco uscire i premi dello Slow Wine, si continua con la Lombardia .
A me con piacere mi piace parlare del mondo Slow Wine, dopo il mio piccolo commento sulla regione e su qualche vino, troverete lo scritto della redazione di Slow Wine, le chiocciole regionali, le aziende con la bottiglia.
A seguire l’elenco dei Top Wines.
Per ogni regione riporterò un mio pensiero, un suggerimento, un chiarimento dovuto che solo questa guida si potrebbe permettere. Già da sempre in ogni descrizione dell’azienda c’è il totale degli ettari e le bottiglie prodotte dalla stessa, un curioso come me spesso si fa il calcolo per capire le rese per ettaro dell’azienda, ma come sto dicendo a tutti i produttori che visito, sarebbe bello che per i vini premiati loro chiedessero di mettere tra parentesi le rese in quintali e in ettolitri del vino in oggetto, chissà che questa cosa non desti curiosità, ma soprattutto sempre più trasparenza per vini di qualità – per la maggior parte delle volte da rese basse escono i grandi vini.
Non potendo commentare tutti i vini per le impostazione degli elenchi messi dallo Slow Wine sceglierò tre vini (non me ne vogliano gli altri) per regione dall’elenco. I tre per la Lombardia sono:
Ca’ del Vent – Blanc de Blancs Pas Operé Sogno 2015 (piano, piano arrivano i giusti riconoscimenti a chi produce spumanti di livello molto alto);
Cavalleri – Franciacorta Pas Dosé 2017 (azienda che è tra le mie preferite nel produrre spumanti);
Ar.Pe.Pe – Valtellina Superiore Grumello Buon Consiglio Riserva 2016 (azienda che non sbaglia un colpo, mi piace l’intera produzione).
Di questa regione mi sento di segnalare altre aziende di cui vini, spumanti mi piacciono tanto… assai!
Eccole: Calatroni, Monsupello, Mosnel, Dirupi, Andrea Picchioni, Enrico Gatti e Cantina Scuropasso.
Io non vedo l’ora che arrivi l’8 ottobre per partecipare alla più grande degustazione in Italia, sarà a Milano a partire dalle 14.00 – e fino alle 20.00 – negli ampi spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27, io ci sarò con immenso piacere. L’anno scorso la due giorni di Milano fu tra le degustazioni più belle e ottime dell’anno.
Ecco a seguire il commento della regione da parte della redazione:
“Il clima sempre più tropicale, caratterizzato da siccità e temporali estremi, ha interessato anche le diverse aree vitivinicole lombarde. Da nord a sud della regione il problema ha segnato il volto di vignaioli e produttori, che si sono trovati a gestire un’annata complicata, in totale assenza di acqua, aggravata in alcune aree da violente grandinate.
Le nostre visite in cantina e tra le vigne sono state l’occasione per raccogliere commenti e testimonianze puntuali di quello che – a detta ormai di tutti – non è più eccezionalità: il clima cambia, gli avvenimenti metereologici estremi diventano una costante, i cicli agronomici si assottigliano, i compromessi vendemmiali e in cantina affiorano. Ecco quindi, a fronte di queste evidenti criticità che accomunano l’intera penisola, la necessità di far emergere una cultura viticola ancora più radicata al territorio e all’osservazione sistematica delle proprie vigne.
Un’annata come questa ha confermato l’importanza di uscire dalle abitudini agronomiche e di mettere in primo piano vocazionalità e gestione rispettosa del suolo. Abbiamo constatato in tutte le zone visitate quanto il lavoro virtuoso e perseverante di esaltazione della vitalità dei filari abbia arginato, in annate come queste, la sofferenza delle piante. Al contrario, il diserbo chimico, che osserviamo con dispiacere tra aprile e maggio ancora in molte aree, sembra aver ingigantito il problema, oltre a rappresentare una pratica vetusta e controproducente. La fotografia agronomica del presente si integra con l’immagine che raccogliamo dalle degustazioni dei vini, da cui emergono differenti istantanee dai singoli, e slegati tra loro, territori regionali.
Sul piano tecnico enologico la Franciacorta non aggiunge molto a un quadro rigoroso che conferma la sua centralità di stile, visione e caparbietà, da stimolo per qualsiasi area del Metodo Classico italiano. L’Oltrepò Pavese continua il suo percorso di assestamento tra le onde di un mare costantemente in burrasca, da cui affiorano eccellenze ormai certe, sia nell’ambito del Pinot nero (Metodo Classico o in rosso), sia nell’esaltazione schietta e ruspante della Croatina. L’augurio è quello di un continuo innalzamento qualitativo, a partire dal confronto incessante interno ed esterno con chi ha scelto la qualità, e sempre più lontano dai dirimpettai che preferiscono gli abissi.
Conferme dal Lugana, con vini finalmente più orientati verso freschezza e verticalità. Sulla Valtellina invitiamo alla lettura del box di approfondimento nelle pagine a seguire, ma non tratteniamo il plauso di fronte a una gamma territoriale sempre più definita, attuale e coerente nell’esaltazione del Nebbiolo delle Alpi. Nel descrivere il mosaico bresciano partiamo dall’impegno delle due aziende recensite nel territorio di Capriano del Colle, capaci di attirare interesse e investimenti anche di altri produttori. Botticino si apre a una nuova realtà in guida, sperando in uno slancio identitario e corale, che questa piccola Doc meriterebbe.
Posizione di vedetta in Valcamonica: restiamo in attesa di qualche segnale incoraggiante che si affianchi al nostro faro. La Valtènesi apre la strada a un’evoluzione del Chiaretto che osserviamo con interesse, apprezzando le prime intriganti selezioni. Crediamo molto anche nella schiettezza di beva del Groppello vinificato in rosso, che preferiamo nettamente alle versioni concentrate e di struttura.
Rinviamo ai box dedicati per un approfondimento sulle Terre Lariane e sulla Valcalepio, da cui spuntano segnali incoraggianti, mentre ci spingiamo nell’Alto Mincio Mantovano per conoscere alcune nuove realtà che animano di interesse e guizzo creativo un’area storica, ma che ha da migliorare sul fronte identitario. Il Basso Mantovano mantiene salda la sua vocazione per il Lambrusco e si arricchisce per affinità geografica di un nuovo ingresso cremonese.”
Ecco le aziende premiate con chiocciola e bottiglia:
LA LISTA DEI TOP WINES DELLA REGIONE
Potrete incontrare le cantine premiate e assaggiare i TOP WINES della Lombardia durante la grande degustazione che si terrà a Milano sabato 8 ottobre 2022!
A partire dalle 14.00 – e fino alle 20.00 – negli ampi spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27, si apriranno i banchetti di assaggio con la presenza diretta dei produttori, a cui si aggiungerà una mega enoteca suddivisa per regioni gestita dai sommelier della Fisar: in definitiva ci saranno più di 1.500 vini da assaggiare, per la gioia di ogni palato.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2023: acquista qui il tuo biglietto della degustazione!
La manifestazione si terrà in contemporanea con la prima giornata della Milano Wine Week, la fantastica manifestazione con cui Slow Wine ha stretto una proficua partnership.
Per saperne di più su tutti gli eventi previsti a Milano dal 8 al 16 ottobre clicca qui.
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