Slow Wine Guida 2019 I Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani per il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia con un mio piccolo commento

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Slow Wine Guida 2019
I Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani per il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia
13 Ottobre 2018
Terme del Tettuccio
Montecatini Terme (Pt)
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 La grandissima degustazione di Montecatini Terme è stata un successone come sempre, sempre di più, un sole bellissimo ha aiutato a far si che il tutto sia stato ancora più bello e buono.
Alla degustazione sono stati presenti quasi o tutti i vini premiati, quasi o tutti i produttori premiati.
Io continuerò a pubblicare  il commento alla regione e l’elenco dei premiati a opera della redazione dello Slow Wine. 
Con molto piacere farò anche un mio piccolo commento, eccolo: 
Io purtroppo ero in altri lidi affaccendato, ero in Val di Cembra, ero con i Cembrani DOC e non solo.
Adesso ho la mia guida tra le mani, così da passarci del tempo utile insieme.
Nell’elenco del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia  leggo con grande piacere tanti vini che mi piacciono, vini molto classici che hanno fatto la storia del Friuli e vini che sono diventati il simbolo e la bontà delle macerazioni gli “orange wine” per eccellenza.
Per quanto riguarda la Slovenia, qui ci sono due simboli per il vino di questa nazione, loro sono Movia e Marjan Simcic li conosco da tempo e i vini sono nelle mie vene gustative.
Ecco l’elenco e il commento alla regione da parte della redazione dello Slow Wine:

Come in altre regioni d’Italia anche in Friuli Venezia Giulia l’annata 2017 non è stata troppo felice, a causa di un andamento climatico decisamente poco regolare che peraltro ha comportato ricadute molto differenti anche tra zone piuttosto vicine tra loro: in tarda primavera sono arrivate alcune tremende gelate, in estate il caldo eccessivo. Ma a fare veramente la differenza, in termini di pienezza e di persistenza gustativa dei vini, è stato il periodo di forti piogge all’inizio dell’autunno: chi ha raccolto dopo ha vinificato uva “annacquata”, che aveva ormai perso gran parte della sostanza e della ricchezza aromatica.

Al di là delle considerazioni sull’annata ci sentiamo di affermare che in questo momento il Friuli Venezia Giulia è una regione che patisce un forte deficit di identità: se da un lato il marchio Collio viene ancora associato, sebbene con sempre maggiore fatica, a quell’immagine di vino bianco di grande qualità che si è costruito nel tempo, stentano fortemente a imporsi le altre denominazioni regionali, a cominciare da quella dei Colli Orientali del Friuli.

Il problema, a nostro avviso, è che in passato non si è puntato sulla riconoscibilità territoriale dei vini friulani, ma solo sulla loro eccellenza nel campo della singola varietà: si producevano ottimi Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Tocai Friulano, e così via. Oggi il “primato varietale” conta decisamente meno, e quindi bisogna immaginare un percorso che affranchi il vino friulano da questa immagine, conquistando una maggiore identità di territorio. La strada di un unico vino aziendale (al massimo seguito da un secondo vino minore, come si fa a Bordeaux), frutto dell’assemblaggio di tutte le uve coltivate, ci sembra un’ipotesi da prendere in seria considerazione.

Ampliando lo sguardo al resto della macro-produzione regionale – intendendo con questo l’apertura ai gemelli e confinanti territori vitivinicoli oltre il confine sloveno, che oramai da tre anni a questa parte consideriamo come un tutt’uno con il resto del Friuli Venezia Giulia viticolo –  segnaliamo in modo lapidario quanto segue: molto bene il Carso, sia italiano, sia sloveno, sempre più affiancato nel suo ristretto spazio di grande eccellenza dai vini della Slovenska Istra; altrettanto bene la Vipavska Dolina, zona dall’enorme potenziale ancora inespresso, dove negli ultimi tempi si stanno concentrando le mire di molti nuovi investitori (speriamo bene…). La Brda stenta ancora un po’ a imporsi, ma volontà e impegno dei vignaioli sono molto forti.

Sono pressoché spariti i vini rossi: offrono qualcosa di veramente buono solo i due comprensori storicamente più vocati della regione, quello di Buttrio e quello di Prepotto. Il resto è un’inarrestabile ondata di glera, che oramai ha coperto più del 30 per cento della superficie vitata regionale: e su questo non vale la pena soffermarsi in commenti.

Le etichette segnalate con un riconoscimento in Slow Wine 2019:

VINO SLOW

Brda Gredic 2017, Movia
Brda Ribolla Opoka 2015, Marjan Simčič 
Collio Bianco Vecchie Vigne 2014, Roncùs
Collio Friulano 2013, La Castellada
Collio Malvasia 2017, Terre del Faet
FCO Bianco Sacrisassi 2016, Le Due Terre
FCO Chardonnay Ronco Pitotti 2016, Vignai da Duline
FCO Friulano 2016, Ronco Severo
FCO Friulano 2017, Ronc dai Luchis
FCO Sauvignon Peri 2017, Ronco del Gnemiz
FCO Verduzzo Friulano 2014, Meroi
Friuli Isonzo Friulano 2016, Borgo San Daniele
Friuli Isonzo Sauvignon Teolis 2016, Murva Renata Pizzulin
Malvasia 2015, Il Carpino
Malvasia 2015, Skerlj
Ograde 2015, Skerk
Ponka 2012, Evangelos Paraschos
Reddo 2016, Burja
Ri-né Blanc 2016, Simon di Brazzan
Ribolla 2010, Gravner
Ribolla Gialla 2014, Damijan Podversic
Vitovska 2016, Marko Fon
Vitovska Kamen 2016, Zidarich

GRANDE VINO

Brda Jakot Plesivo 2014, Blažič
Capo Martino 2016, Jermann
Collio Chardonnay Grafin de La Tour 2014, Villa Russiz
Collio Friulano 2017, Anzelin
Collio Friulano 2017, Colle Duga
Collio Friulano Rolat 2017, Dario Raccaro
Collio Friulano Ronco delle Cime 2017, Venica & Venica
Collio Pinot Bianco 2017, Franco Toros
Collio Pinot Bianco Cavezzo 2016, Livon
FCO Chardonnay S. Elena 2016, Petrussa
FCO Friulano 12 Viti 2016, La Sclusa
FCO Pinot Bianco Tullio Zamò 2015, Le Vigne di Zamò
Friuli Bianco Storico & Friends 2017, Gigante
Friuli Isonzo Bianco Flors di Uis 2016, Vie di Romans
Friuli Isonzo Chardonnay Siet Vignis 2016, Ronco del Gelso
Friuli Isonzo Friulano 2016, Matijaž  Terčič
Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris 2016, Lis Neris
Vipavska Dolina Belo Fino 2015, Ferjančič

VINO QUOTIDIANO

Chardonnay 2017, Bortolusso
Friuli Aquileia Friulano 2017, Mulino delle Tolle
Friuli Friulano Toh! 2017, Di Lenardo
Malvasia 2016, Borgo delle Oche
Merlot 2016, Tarlao Vignis in Aquileia
Pinot Grigio 2017, Ferlat
Refosco P.R. 2016, Flavio Pontoni
Verdiso Frizzante 2017, Rive Col de Fer

Pasquale Pace
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