Tabarrini a Montefalco (Pg), non una visita, una giornata piena di emozioni

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Azienda Agricola Giampaolo Tabarrini
Frazione Turrita
Montefalco (Pg)
www.tabarrini.com
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it 

Dire di un solo vino, dopo una visita piena di vita, di risate, di momenti belli, buoni e ottimi è limitativo, così, oltre a dire che l’Adarmando 2012 è un vino che si candida a essere tra i migliori bianchi per l’anno 2019, vi racconto anche la visita dell’azienda Tabarrini a Montefalco (Pg).

L’ottimo inizia dall’accoglienza che la famiglia Tabarrini ci ha donato, non c’è un momento che non mi andrebbe di raccontare, a iniziare dall’apertura del cancello, dall’accoglienza di Giampaolo con il suo sorriso trascinante. La visita a quello che è oggi lo storico, e a quello che diventerà. Girando intorno al fabbricato, Giampaolo ci dice che c’è ancora da fare, ma la sua passione mi fa capire che non si debba aspettare più di tanto. 
Con grande gioia ci dice che le vigne sono tutte intorno alla proprietà, così che la cantina è pronta ad accoglierle nel minor tempo possibile, tutto va giù a caduta, per entrare in locali di una pulizia estrema, tutto è sotto il controllo capace di Giampaolo e dei suoi stretti collaboratori.
Si è degustato da vasche di acciaio e da botti grandi, tra colori che cambiavano come in un film, nulla però storpia, tutto è così piacevole e avvolgente.
Tra il prima e il dopo c’è stato l’ottimo pranzo preparato da Federica, pizza, coppa, salame, salsiccia secca, fantastici arrosticini di pecora, uovo e tartufo e tortellini in brodo da far invidia ai migliori tortellini emiliani, il tutto accompagnato da tre annate di Adarmando IGT Umbria bianco 2012 – 2013 e 2016, trebbiano spoletino 100%.

La 2012, profumi intensi, tanto da coprire completamente il profumo dei salumi. Si abbina bene con tutto, l’ho portata nel mio bicchiere fino alla fine, l’ho goduto in varie fasi del pranzo, non ha mai perso la pienezza di una bocca cosparsa da gran classe, da grande bontà, un vino che ha fatto le capriole in bocca per più di un’ora facendomi godere ancora di più una giornata indimenticabile (93+).
La 2013, non era in gran forma, ma si è lasciata bere lo stesso supportata dalle tante cose buone che erano in tavola.
La 2016 invece, mi permetto di dire che era giovane, un po’ chiusa in se stessa, forse si sentiva inferiore alla grande 2012, ma buona comunque. Mi è piaciuto bere questo vino subito e spero di trovarlo ancora sulla mia strada altre volte ancora. 
La 2010, si c’era anche quella, purtroppo era tappata.
Abbiamo anche un Montefalco rosso 2002, alla faccia dell’annata, il vino si è difeso alla grande a confronto del Colle alla Macchie 2008, uno dei tre cru dell’azienda Tabarrini. I due vini rossi hanno accompagnato una padellaccia di maiale e dei broccoletti buonissimi, il tutto a chiudere il salato di un pranzo amichevole al massimo e per questo ancora più buono.
Infine il Sagrantino DOCG passito 2004, ad accompagnare le ottime crostate di Federica e i mignon portati da noi di una famosa pasticceria romana. Un passito mai squilibrato, con la giusta densità che ci vuole in un vino dolce che si rispetti. Ottimo l’abbinamento con i dolci e perfetto per un gran finale di pranzo.

Dopo due chiacchiere e le foto di rito, come detto, si è tornati in cantina e si è assaggiato il futuro di questa azienda, il futuro è già presente, è il presente di vini buoni e ottimi che riposano, si affinano prima di essere immessi sul mercato mondiale, si perché questa azienda è più conosciuta nel mondo che nel nostro paese.
Con queste mie piccole parole voglio ringraziare tutta la famiglia di Giampaolo Tabarrini. 

Pasquale Pace
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