Tenuta di Bibbiano, verticale di 5 annate del Montornello e della Vigna del Capannino Riserva

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Tenuta di Bibbiano
Località Bibbiano, 76
Castellina in Chianti (Si)
www.bibbiano.com
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it

L’invito per e-mail di Tommaso Marrocchesi Marzi prima e quello di Elisa Bacci dopo, mi avevano fatto tanto piacere. Nel leggerle c’era l’invito a partecipare alla verticale della Fattoria di Bibbiano, di 5 annate dei loro due vini più importanti. 
5 annate del Chianti Classico DOCG Vigna del Capannino Riserva e 5 annate del Chianti Classico DOCG Montornello a Firenze all’Hotel Savoy, mi sono messo subito in moto per organizzarmi e non mancare mai ad una cosa così interessante. 

La mia giornata è organizzata nel miglior modo possibile, così da arrivare puntuale all’appuntamento insieme al mio amico e nonché produttore di vini Gianluca Piernera. Ci sediamo in un tavolata a ferro di cavallo, davanti a noi la postazione di Tommaso e dell’enologo Maurizio Castelli che conducono la degustazione.
I vini sono già aperti in bella vista al centro della sala, il servizio si annuncia già impeccabile. 

La Verticale è composta di 5 annate, uguale per tutti e due i vini, si inizia dalle due più vecchie, la 1994, inutile che scriva ogni volta Chianti Classico DOCG, lo sanno tutti, quindi il nome del vino e l’annata per il Vigna del Capannino  aggiungerò Riserva. 

Montornello  1994. Si inizia con il dire che è stata un’annata mediocre, dal profumo invece, il vino è molto interessante. Ho voglia di berlo subito, nell’entrare in bocca mi fa pensare più ad una giovane vendemmia, il sapore di spezie non invasive invadono la lingua e il palato, mi viene di concentrarmi sul vino e non pensare ad altro, mi piace godermelo (91). 

Vigna del Capannino Riserva 1994. Dal profumo si sente leggermente in stato di avanzamento, il colore non è così splendente, si beve senza esaltazione ma si fa bere lo stesso in modo piacevole (87). 

Montornello 1996. Annata discreta, profumo intenso per un vino interessante da subito, in bocca grasso, intrigante, ma non il massimo per me, alla beva si difende, poi parte la persistenza e anche se non ha una beva possente si fa bere e mi piace (88). 

Vigna del Capannino Riserva 1996. Dal profumo penso subito alla tannicità che questo vino ancora possiede, il vino è stato fatto evolvere in barrique, ma ho voglia di berlo con tutte le sue complicanze, la beva però è massiccia, mi allungo sulla sedia e dico: “sei un vino pesante, ma sono sicuro di berti fino alla fine” (90). 

Montornello 1999. Vendemmia calda, profumi di finezza, di intensa classe, il tutto fa immaginare qualcosa di davvero interessante, lo bevo e penso: “eccolo il vino che mi porterei stasera a cena, una sera da godere, con un amico, con un’amica, insieme a un’ottima carne e godere, godere” (93+). 

Vigna del Capannino Riserva 1999. Profumi intriganti, quasi a sfidarmi del piacere che mi aveva dato il Montornello, lo sfido, mi da anche un pugno, ma io nelle mie certezze affermo che mi piace, ma di questa annata preferisco ampiamente di più il Montornello (89+). 

Montornello 2005. Annata di media qualità, profumi intensi di bottiglia che non sta bene, la faccio cambiare, adesso ci siamo, i profumi tenui che si ripetono in bocca, la piacevolezza di un vino semplice che mi farebbe dire: bottiglia “BONA” quando finisce (88). 

Vigna del Capannino Riserva 2005. Vino dai profumi intensi, corposi, in bocca un vino tronfio, lo speziato fa fermare la beva e pare che mi dica: “oggi sono così, mi sento un po’ strano, spero di incontrarti ancora”. Sinceramente spero di rincontrarti anche io e forse saremmo più soddisfatti entrambi (87+). 

Montornello 2008. Ottima annata, mi piacciono i profumi, mi piace il vino, mi piace riprendere il calice per berlo ancora, la piacevolezza è un po’ ruffiana, ma più si apre e più si fa bere (88). 

Vigna del Capannino Riserva 2008. Tappo la prima bottiglia, tappo la seconda, la terza bottiglia mi arriva diretta nei profumi e in bocca, voglia di berlo e capirne il perché. Berti non è affatto male dal momento che sei così, ti vorrei bere ancora, ti cercherò e poi chissà che non mi capititi ancora (87+). 

Dopo un’ora e mezza molto piacevole si chiude con gli applausi a Tommaso, a tutta la sua signorilità e ai due vini e alla storia di un’azienda storica del Chianti Classico. Si termina con l’aperitivo al piano di sopra con gli altri vini della Tenuta di Bibbiano. 

Io vado via felice, consapevole di aver partecipato ad una degustazione importante per l’azienda, per il Chianti Classico, per Firenze, per la Toscana e per l’Italia tutta.

Pasquale Pace
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