Tenuta Monte Rosola S.r.l. Soc. Agricola
di Dott. Ewa & Ing. Bengt Thomaeus
56048 Volterra (Pignano) (Pi)
Toscana – Italia
Parlare di questa azienda, di questa spettacolare proprietà è parlare di sogni. I sogni di persone del mondo che quando vedono le nostre terre, i nostri usi e costumi, la nostra arte, le nostre bellezze, se ne innamorano. Monte Rosola è il sogno di due coppie. La prima proveniente dall’Uruguay lui, dalla Germania lei. Nel 1999, dopo aver visitato diverse aziende decidono di realizzare qui a Monte Rosola il loro sogno. Così decidono di riportare l’azienda ai suoi antichi fasti. Di quelli si cerca di salvare tutto il salvabile, tra cui, meno male, la bellissima torre del XV secolo. All’inizio due ettari vigna e tre di oliveto, più il rudere di una casa. All’inizio si sperimenta con vitigni internazionali, senza trascurare il sangiovese. Ci si accorge che queste colline vengono curate spesso dal vento e a questo punto senza cure invasive si arrivati alla prima vendemmia nell’anno 2003, l’uva è pura e si raccoglie a mano, così come tutte le lavorazioni, eccetto il sotto dei filari, fatto meccanicamente. Si decide da subito di passare al sistema a guyot. Le vendemmie vengono fatte a mano con la scelta dei migliori grappoli e ancora cernita dei chicchi migliori su tavoli. I vini vanno avanti senza che io li abbia mai conosciuti. Forse erano tanto poche le bottiglie, da restare nei locali della zona. Si è arrivati al 2013 la proprietà passa di mano, viene acquistata da due coniugi svedesi, la famiglia Thomaeus, passando da 7,5 ettari a ben 124, dicasi 124. I nuovi 117 sono certificati in biologico, ma senza vigneti e oliveti in produzione. I vigneti passeranno a 15 ha. L’oliveto sarà allargato con tipi di olivi locali. Nel 2014 si è iniziato un percorso che finirà nel 2018, porterà l’azienda a essere completamente autonoma dal punto di vista energetico. Tutto questo mi fa pensare che il meglio a Monte Rosola deve ancora avvenire. Oggi si producono 4 vini, tutti rossi.
Indomito 2011 IGT Toscana Rosso: il nome deriva dalle difficoltà che si sono affrontate per portare avanti questo progetto in terreni dove non c’erano vigneti e contornati da un paesaggio indomito. Il vino viene da uve Syrah al 75% e da Cabernet Sauvignon 25%, rese di circa 40 Q.li per ettaro, tutto raccolto a mano, fermentazione in tini di rovere tronco conico e maturazione in barrique per almeno 15 mesi (troppo tempo per me), vino che ancora deve dare il suo massimo, e lo darà, assaggiati i due uvaggi 2014 da barrique, molto più puliti e definiti, un nuovo corso sta arrivando.
Canto della Civetta 2011 IGT Toscana Rosso il nome deriva dalla volontà di fare il miglior vino, con la migliore varietà che la vigna ci concede ogni anno, anche dal fatto che una civetta bianca controlla i nostri vigneti dall’alto dei lecci e pure perché le civette a Volterra si ritiene che portino fortuna, la varietà dell’uva è Merlot 100%. Dalle rese alla lavorazione tutto come il precedente, è il vino di cui mi aspetto le più buone cose. Oggi è ancora con le sue spigolature, ma lo aspetterei con piacere.
Corpo Notte 2011 IGT Toscana Rosso il nome deriva da il corpo di un vino che volevamo produrre, in un vino che rappresenti le notti toscane, sull’etichetta è riportata la magica porta che si trova accanto al vigneto in mezzo alle querce, su di essa c’è scritto: “Bussare prima di entrare”. Da uve Sangiovese 65%, Cabernet Sauvignon 25% e Syrah 10%. Un vino dove il legno è più invasivo, lo aspetterei, ma lo farei anche maturare in botti grandi, non nelle solite barrique. Di Corpo Notte aperto anche un 2008 un vino più definito, ma sempre con le sue spigolature evidenti.
Crescendo 2011 IGT Toscana Rosso il nome deriva dalla sensazione in bocca che dovrebbe diventare un crescendo di sottili sapori, sull’etichetta è riportata la grande ancora e la roccia che è vicino al vigneto a ricordare l’impegno che ogni giorno mettiamo per produrre i vini migliori. Da uve Sangiovese al 100% il vino più definito e più rispettoso del territorio. Sono sicuro che sarà il vino che darà le più belle soddisfazioni a questa azienda.
I quattro vini sono stati degustati durante un pranzo molto buono fatto da prodotti locali: Cinghiale in diversi modi, fino a spaziare nella lontana Svezia con il cuore di Alce e dolci svedesi. Da parte Italiana degli ottimi formaggi di un caseificio vicino all’azienda, di cui parlerò a breve, il caseificio dei F.lli Carai. Ci siamo goduti la grande ospitalità della famiglia Thomaeus dopo aver visitato le vigne, la cantina e i giardini tappezzati di rose, di diverse qualità e provenienza. Se dovessi scommettere su un’azienda a 5 anni, forse anche meno, questa è un’azienda in cui scommetterei.
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