Terenzuola tra
Liguria e Toscana
Via Vercalda, 14
Fosdinovo (Ms)
www.terenzuola.it
La Rosa Pasticceria
Via Aurelia, 32
Fosdinovo (Ms)
www.pasticceriabarlarosa.com
Inizio dicendo con piacere che si è andati oltre le previsioni. Una bella azienda? Di più, già dagli ettari, 19, di cui 13 di bianco e 6 di rosso. Ma cominciamo dall’inizio. Si sale per curve in salita, forse si è sbagliato strada, poi tutto arriva tra panorami bellissimi e vigne che ti chiedi: saranno quelle di Ivan? Finalmente si arriva, in orario, davanti al cancello, già la scritta è bella e particolare. Si suona, il cancello si apre, ci accoglie il sorriso dell’enologa dell’azienda di oggi, che è Terenzuola, e lei è Linda Franceschi, che risulterà simpatica, capace e disponibile alle mille domande che le abbiamo posto. Iniziamo con la visita dei vani e delle stanze di una vecchia costruzione, sarà li che si farà la degustazione. Arrivano anche gli altri due amici che, tra curve e salite, si erano persi. Si inizia dal piano più alto della cantina, lo chiameremo primo livello, qui avviene la vinificazione delle uve e la fase fermentativa in vasche di cemento, tutto ciò mi piace, anche perché le parole di Linda sono molto convincenti, si scende al secondo livello, dove si trovano vasche di acciaio, da esse si assaggia un promettente Fosso di Corsaro 2016 e Il Permano 2016, si sta muovendo un po’, ma sa di cose grandi. Per passare al terzo livello si torna fuori e il panorama è sempre più bello, la luce aumenta, come ho detto, oltre le previsioni, un’opera d’arte spicca tra i bordi delle vigne e si scende al terzo livello della cantina, la bottaia, qui si fa botte grande … le barrique? Ci sono … per i torchiati che andranno in distilleria. Grande Ivan. Si torna fuori e si torna al casale da dove eravamo partiti, è qui che Linda ha preparato la degustazione. Ecco i vini degustati:
- Vigne Basse Colli di Luni Doc Vermentino 2016, ancora un po’ di bottiglia ed è già buono adesso, pensare che è il vino di entrata (86+);
- Fosso di Corsaro Colli di Luni Doc Vermentino Superiore 2015, uno dei miei bianchi preferiti, è buono, sapido, “marinaro”, lungo davvero un gran buon bicchier di vino (88+);
- Cinque Terre Doc Bianco 2015, da uve Bosco, Vermentino e Albarola, non lo avevo mai sentito, non sapevo nemmeno che Ivan producesse un Cinque Terre, Linda ci ha spiegato bene come e dove lo produce, mi ha fatto venire la voglia di andare a visitare le vigne, come se già non ci fosse la voglia di andare a camminare per le Cinque Terre, il vino mi è piaciuto, da risentire prima possibile, promette bene davvero (86);
- Permano Bianco 2015, 15 gradi e non sentirli, solo “botta” di piacere, un esperimento di Ivan e del suo staff che è già una certezza, un gran vino a Terre di Toscana, l’ho voluto risentire oggi per una conferma … e conferma è stata (89+);
- Permano Rosso, Canaiolo 100% anche lui 15,00% vol , anche qui non si sentono, però è ancora giovane, tannico, astringente, ha bisogno di tempo, da risentire più in là (85??);
- Fosso di Corsano 2008, peccato si era aperto con tanta voglia di restare stupiti, ma lui ci ha lasciato un po’ così, con le sue ossidazioni che a me sembrano esagerate e non mi piacciono.
Durante l’evento Terre di Toscana si era degustato anche:
- Permano 2014, Ivan mi ha parlato del suo progetto, sentendo il vino gli ho solo potuto dire: Bravo è un progetto che mi piace tanto (88+);
- Vermentino Nero 2015, mi piace la sua bevibilità, gli manca un po’ di complessità, ma ce ne fossero di vini così (85),
- Merla della Miniera 2013 da uve Merla (biotipo locale di Canaiolo Nero) 95%, Tintoretto (biotipo locale di colorino) per il restante 5%, dire che sia la migliore Merla della Miniera bevuta? Si lo ammetto mi piace davvero tanto (89+), mi fa piacere dire che qui non si fanno solo ottimi vini bianchi.
Tutto finisce, si è fatto tardi, vado via consapevole, come già detto, di aver fatto una visita oltre le previsioni e ne sono felice davvero. Si ha fame, prima dell’altra visita bisogna spizzicare qualcosa, e Linda ci consiglia bene, ci dice andate al Bar – Pasticceria La Rosa. Quindi foto a ricordo della visita e, detto e fatto, si arriva in 5 minuti, si parcheggia nel piazzale esterno del bar, già il dehors promette bene. Prima il salato, ma si vede da subito che qui il forte è la pasticceria, si sceglie un po’ di tutto per assaggiare il più possibile, millefoglie, bignè alla crema, bignè alla cioccolata e, per provare tutto, il cornetto, fatto come una volta, fatto di pasta madre, fatto bene davvero e buono assai, si finisce con un buon caffè per dire che ecco un altro di quei bar in cui vale la pena passare, sostare, prendere i dolci da portare a casa, da vivere.
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