Terre di Toscana 2020, ecco la mia ultima degustazione, conclusa degustando tanti vini ottimi, da questi ne ho scelti 9

0

Terre di Toscana 2020
Una Hotel Versilia
Lido di Camaiore (Lu)
www.acquabuona.it
www.terreditoscana.info

www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com 
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it

Terre di Toscana, la manifestazione che io chiamo il summa delle anteprime toscane, in questa edizione 2020, mi ha fatto degustare con piacere circa 250 vini. Tra questi ne ho estrapolati 9 che mi hanno colpito più di altri.
Non ho messo i tanti che mi erano già piaciuti ed evidenziati, in altre manifestazioni recenti. Così non ho messo i vini di Riecine, di San Giusto a Rentennano, di Fattoi, del Marroneto, dei Capitoni, del Palagio di Panzano, di Sanlorenzo, di Solaria, di Tenuta di Sesta, delle Potazzine, di Castello di Monsanto, dell’Erta di Radda, ma soprattutto i vini di Pietroso, fantastici e non ho messo un impressionante Paleo 2016 delle Macchiole di Cinzia Merli. Lo avevo assaggiato già e mi era sembrato un po’ in attesa di diventare quello che è diventato oggi, d’altronde non poteva essere altrimenti. Da un’annata così importante non poteva che arrivare un Paleo imperioso, un vino di una classe infinita e che si candida a diventare uno dei tre miei migliori rossi per l’anno 2020. Ecco i miei 9 migliori assaggi di Terre di Toscana 2020.

  1. Il Colombaio di Santa Chiara Famiglia Logi – Campo della Pieve DOCG 2017, vernaccia 100%, vino biologico, di lui ho già scritto perché era uno dei miei tre migliori bianchi per l’anno 2019  ho già assaggiato e premiato anche il Campo della Pieve 2018, quindi è ancora tra i miei migliori assaggi perché il Campo della Pieve è uno dei miei bianchi preferiti nell’intero panorama italiano.
  2. La Fralluca – Elice Costa Toscana Vermentino IGT 2016 (magnum), vermentino 100%. Seguo da sempre i vini di Luca e Francesca, in particolare i loro vermentini. Oggi Luca, vedendolo felice, non vedeva l’ora di farmi degustare i suoi vini. Ebbene si, due bianchi con un crescendo qualitativo molto alto. Il primo era il Filemone 2018, impeccabile, mi è piaciuto subito, gli ho fatto anche la foto davanti e dietro per tenerlo in considerazione come migliore assaggio. Poi è arrivato il magnum dell’Elice 2016, profumi accattivanti, bocca piacevolissima, persistente, mi sono appoggiato all’angolo del suo banco e Luca con sorriso orgoglioso non aspettava che il mio giudizio. Il mio pensiero è stato di compiacimento assoluto, l’Elice 2016 è davvero un ottimo bianco.
  3. Podere Marcampo – Genuino Toscana IGT 2018, Sangiovese 80%, Merlot 20%, rese di circa 55 quintali per ettaro. Finalmente doveva arrivare il vino che si fa piacere per la buonissima bevibilità. Rispecchia il Genuino uomo? Penso proprio di no, rispetta il Genuino padre come lo vede sua figlia Claudia, un uomo un po’ burbero ma pieno di umanità e bontà. Strafelice di metterlo tra i miei migliori assaggi di Terre di Toscana 2020. Li seguo dal primo giorno e oltre a un fantastico agriturismo, un ottimo ristorante, iniziano a fare anche vini molto interessanti. 
  4. Cuna di Federico Staderini – Brendino Toscana IGT 2016, Pinot Nero 100%, resa per ettaro 25 quintali, tirati fuori da circa 10500 barbatelle per ettaro, quindi circa 250 grammi a grappolo, a vite. Vino che viene prodotto solo in annate particolarmente ottime, questo 2016 ha tutte le caratteristiche di un Pinot Nero del casentino, di un Pinot Nero italiano. Voglio tenermelo stretto, senza fare confronti con vini che pochissime persone al mondo berranno, questo sta qui e lo possiamo apprezzare oggi e ancora per molto, in molti ristoranti ed enoteche italiane. Profumi imperiosi, il sorso che ho fatto non ha avuto nemmeno il tempo di fermarsi, è andato giù pieno di piacevolezza, il secondo sorso è servito per apprezzarlo tantissimo, il terzo per avere la conferma di stare davanti ad un grande Pinot Nero italiano.
  5. I Luoghi – Campo al Fico Bolgheri Superiore DOC 2016, Cabernet Sauvignon 80%, Cabernet Franc 20%, resa per ettaro di 45 quintali, fermentazione spontanea in una cantina che è un gioiello. Un vino che è dentro le mie vene, un vino che apprezzo ogni anno, si trova spesso nei miei migliori assaggi di Terre di Toscana, ma questo 2016 è qualcosa di importante, immediatezza al piacere di annusarlo e berlo. Penso che ne vedrà di cose belle questo 2016, intanto, nel mio piccolo, una bella, con tanto piacere e affetto, gliela do io decretandolo tra i miei migliori vini degustati in questo evento che mi piace sempre tanto, come tanto mi piace il Campo al Fico di Paola e Stefano. Tornerò nella vostra stupenda azienda e vi chiederò sempre questo ottimo vino.
  6. Stefano Amerighi vignaiolo a Cortona – Syrah Toscana IGT 2016, Syrah 100%, prodotto solo in annate eccezionali, arriva dall’apice del vigneto de’ Canonici, rese di circa 35 quintali per ettaro. Ogni anno con Stefano ci ripetiamo: “quest’anno hai fatto il miglior vino della tua storia”. Lo avevamo detto con il Syrah 2016 e quel vino lo ha confermato ogni volta che è stato aperto. Poi però doveva arrivare l’Apice 2016, oggi per la prima volta l’ho degustato, ne sono rimasto affascinato da subito, il vino è andato giù senza esitazioni, solo tanto piacere, tanto gusto, una bocca piena, dal palato, alle guance interne, un vino di incredibile qualità. Vino che  si candida a diventare uno dei miei tre migliori rossi per il 2020.
  7. Montevertine – Pian del Ciampolo Toscana IGT 2018, da uve Sangiovese 90%, Canaiolo 5% e Colorino 5%, rese molto basse, vino biologico. Un vino da bere in compagnia, perché fa compagnia, fa complicità ad una beva piacevolissima. Se questo, come si dice, è l’anticipo dei 2018 degli altri due vini… iniziate a preparare gli scaffali, arriveranno due vini fantastici. Oggi a piacermi tantissimo è il Pian del Ciampolo. Lo annusi e ridi, lo metti in bocca e va giù che è un piacere. Una beva senza ostacoli, solo il pensiero di andare a prendere la seconda bottiglia, la prima, in quattro, finirebbe in un lampo. Prendi il pennarello, vino “BONO QUANDO FINISCE”. Questo finisce con semplicità, senza nulla togliere anche alla classe.
  8. Duemani – Suisassi Costa Toscana IGP 2017, Syrah 100%, vino biologico, certificazione biodinamica demeter, resa di circa 20 quintali per ettaro. In un’annata come la 2017, con rese ancora più basse del solito, ecco arrivare un Suisassi di incredibile qualità. Affascinato dai profumi, prima di berlo ho detto ad Elena: “quest’anno che profumi ha questo vino”. Lei ha sorriso e dal viso aspettava la mia beva. Non vedevo l’ora di berlo, il primo sorso è andato giù senza potermi fermare a degustarlo, il secondo sorso è qualcosa di incredibilmente buono. Bocca invasa da frutti giusti, complessità e classe infinita. Un vino davvero di notevole fattura. Complimenti grandi a voi che non mi finite mai di stupire.
  9. Podere Fortuna – Fortuni Pinot Nero 2015, Pinot Nero 2015, rese molto basse per questo vino che anche l’anno scorso era entrato tra i miei migliori assaggi di Terre di Toscana. Quest’anno l’ho trovato ancora più equilibrato, sensazioni di piacevolezza già dai profumi molto vogliosi alla beva. Lineare, lungo, voglia di riportalo alla bocca per goderselo fino alla fine del sorso, per poi farne un altro e un altro ancora fino a finire la bottiglia con molta gioia.

La prima giornata è finita con la degustazione “Dulcis in Fundo” condotta da Massimo Zanichelli. Sette vini dolci, tra questi almeno tre di notevole livello per una degustazione molto interessante. 
Una nota di gran merito come sempre va ai formaggi della fattoria Corzano & Paterno.
Terre di Toscana è stata la mia ultima degustazione, chissà quando ce ne sarà un’altra. Mi dispiace per i 10 giorni che avevo organizzato dal 23 marzo al 3 aprile. Ma per adesso il 3 aprile è la data finale, spero assai che sia l’ultimo giorno  per restare a casa. A casa si deve restare per far si che tutto finisca il prima possibile. 

Pasquale Pace
Share.

Leave A Reply