Osteria da Giovanna
Via Anconetana, 164
Arezzo
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A volte le occasioni nascono per caso. Lo ammetto avevo prenotato in un altro locale di Arezzo. La pizzeria O’ Scugnizzo, un locale in cui mi ero trovato molto bene, nel primo pomeriggio mi arriva la telefonata da parte di Pierluigi Police: “Pasquale non ce la facciamo, abbiano problemi tecnici al locale.”
Mi dispiace! Mentre corro ad avvisare i miei compagni di viaggio mi viene in mente l’Osteria da Giovanna, un locale in cui prima o poi sarei voluto venire. Meno male, era aperto. Puntuali arriviamo… a casa!
La pioggia aveva accompagnato i nostri ultimi chilometri prima di arrivare al locale. Nello scendere la pioggia era persistente la serata molto umida, nell’entrare si è sentita una fantastica aria famigliare si respira da subito lo stare Bene.
Ti senti coccolato dal primo momento alla fine.
Parte l’ordine dei piatti, abbiamo fatto un po’ di casino ma Giulia Martini si sa comportare alla grande e capisce il tavolo, siamo in quattro. La carne che si ordina viene mostrata con orgoglio dal papà di Giulia che la cuocerà alla brace.
Un attimo, iniziano ad arrivare gli antipasti.
L’inizio è con una ghiotta pappa al pomodoro, l’aria di casa continua e una pappa così solo un’ottima mamma la può fare.
Crostini della nonna “fegatini di pollo”, qui ci sono piatti storici diventati icone della trattoria e sono buoni assai.
Pane e aringa, ottimo trovare un piatto così, l’aringa mi piace e qui sul pane è buona.
Acciughe condite, buone ma c’era qualcosa di troppo che copriva il sapore delle alici almeno per me… largo alle acciughe.
Coppa di testa: Noi la chiamiamo coppa, voi non so, da parte mia so che era buonissima in mezzo al pane, ghiottissima da sola.
Tagliatelle ai funghi cardoncelli. Eccola la semplicità di cucinare prodotti eccellenti lasciandoli cosìcome nascono. In questo piatto avete fatto il massimo che può fare un cuoco. Le tagliatelle fatte a mano, ai funghi avete tirato fuori quel liquido stupendo che “arricca” il sapore del tutto.
Primo piatto che spero di trovare ogni volta che verrò, chiaramente nella stagionalità dei funghi.
La griglia… e chi se la perde dopo aver visto la carne. Salsiccia, costine, rigatino. Cottura perfetta, goduria provata.
Grifi. Dalle parti meno nobili della testina di vitella ecco un piatto tutto aretino. Quindi ecco labbra, guance, musetto per ogni boccone sorprendente. Ogni volta che verrò ve li chiederò in anticipo perché mi sono piaciuti tantissimo.
Spinaci saltate… buoni pure questi, grazie a un olio buono. Fagioli zolfini, buonissimi, un gran contorno.
Per i dolci abbiamo scelto crostata e sbriciolona quei dolci che si fanno in casa e in questo caso sono cucinati in maniera buona a chiudere un’ottima cena.
Da una lista dei vini immensamente interessante, per tasche di ogni genere, abbiamo scelto uno dei grandi Pinot Nero italiani, Podere della Civettaja 2019. Il commento più schietto è: “vino “BONO” quando finisce.”
Il finale, dopo aver pagato un conto onestissimo, è stato lasciare loro il mio adesivo per locale consigliato da Il Gourmet Errante. Poche volte accade al primo colpo, qui il tutto mi ha convinto… evviva le trattorie italiane.
Complimenti grandi alla famiglia Martini. Non vedo l’ora di tornare.
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