Tre Bicchieri Lazio
Gambero Rosso 2017
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it
Eccoci al Lazio, sette l’anno scorso e sette quest’anno di Tre Bicchieri, ecco l’elenco:
Antium Bellone 2015 Casale del Giglio
Cesanese del Piglio Superiore Hernicus 2014 Coletti Conti
Fiorano Rosso 2011 Tenuta di Fiorano
Frascati Superiore Epos Riserva 2015 Poggio Le Volpi
Habemus 2014 San Giovenale
Montiano 2014 Falesco
Poggio della Costa 2015 Sergio Mottura
Voglio iniziare con il commento della guida:
“Un 2014 piovoso e un 2015 caldissimo hanno messo in difficoltà il comparto vitivinicolo del Lazio, con risultati che obbligano a una seria riflessione all’approccio produttivo in vigna e in cantina. Dopo un paio d’anni in cui avevamo riscontrato un miglioramento e una crescita qualitativa generale della produzione della regione, quest’anno ci vediamo costretti a tornare a considerazioni meno positive. Questo a causa sicuramente di un paio di annate poco favorevoli che hanno coinvolto molti dei vini degustati, ma anche per quella che ci sembra una fragilità complessiva del comparto. Sono infatti in pochi ad accettare l’idea che l’unica strada percorribile dal Lazio vitivinicolo per tornare al livello che gli compete è quella della ricerca della qualità, anche a costo di ridurre drasticamente le rese in certe annate o addirittura di rinunciare a produrle.
Insomma, la sequenza di 2014 – con le abbondanti piogge e le grandinate che si sono abbattute in zone fondamentali per l’enologia della regione, come nelle terre del Cesanese – e del caldissimo 2015 – partito sotto ottimi auspici ma che alla fine ha prodotto bianchi spesso pesanti, senza la freschezza e la giusta acidità in grado di dare lunghezza e piacevolezza – non ha certo aiutato i produttori del Lazio, ma ci sembra anche che la difficoltà di dare una continuità qualitativa alla produzione sia generale, a parte le solite poche eccezioni.”
Grazie per l’incoraggiamento, non aggiungo altro.
Adesso la storia che questa regione non cresce, non mi va più bene. Ok per le tre aziende che premiate sempre, ditecelo che ci devono stare, ma il vino del Lazio non è solo quello, è un peccato, anche perché solo quei vini poi vanno nelle carte dei vini dei ristoranti e delle enoteche della maggior parte d’Italia. Forse è anche per questo che non cresce. Felicissimo per l’Habemus 2014, dopo il 2011 discreto, il 2012 in cui si iniziava a capire qualcosa, il 2013 per me già sarebbe stato da Tre Bicchieri, li mancò per poco, il 2014 è un gran buon vino da subito. L’Hernicus 2014 di Coletti Conti, in annate difficili, esce sempre fuori alla grande, è buono. Il Fiorano Rosso 2011 non l’ho mai sentito, non vedo l’ora di farlo. Il Poggio della Costa 2015 di Mottura se ci sta, ci sta perché se lo merita, lo spumante di quest’anno che l’anno scorso arrivò alla finale dei tre Bicchieri, meritava davvero. Non posso negare che il Montiano 2014 è davvero buono.
Adesso faccio un elenco, casuale, di aziende senza aggiungere altro, anzi alla fine sì: Marco Carpineti, Trappolini, Antiche Cantine Migliaccio, Tenuta La Pazzaglia, Giovanni Terenzi, Alberto Giacobbe, Donato Giangirolami, Piana dei Castelli, Andrea Occhipinti, La Visciola, Colacicchi, Casale della Ioria, Francesco De Sanctis, Le Rose, Cantinamena, Carlo Noro, Palazzo Tronconi, Cantine Lupo, Tre Botti, La Luna del Casale, Formigoni, Pileum, Az. Agricola Proietti, Marco Antonelli, Az. Agricola Milana, Riccardi & Reale, Casale Certosa, ecco io non dico che tutte queste aziende fanno vini da tre bicchieri, ma dico che, se li confrontiamo con questi premiati … “HAI VOGLIA”! Se non meritano! Ecco, vi siete allargati in qualche anno per i Lambruschi, un anno sette Schiave dell’Alto Adige arrivarono in finale dei Tre Bicchieri, vi allargate per delle cose a volte inspiegabili … e andiamo, d’altronde in questa regione ci vivete, quindi diamogli un po’ di coraggio, no?? Vabbè sarà per l’anno prossimo. Ah, dimenticavo Damiano Ciolli, Cirsium 2012 – Corona dei Vini Buoni d’Italia; Cirsium 2012 – 4 viti AIS per il terzo anno di seguito; Silene 2014 – Vino Slow per lo Slow Wine, Azienda Damiano Ciolli – simbolo della bottiglia per Slow Wine “a simboleggiare l’ottima qualità media delle bottiglie presentate alle nostre degustazioni.” Ieri 18 Settembre 2016 per Damiano Ciolli è arrivato un altro premio, dalla guida dell’Espresso: Il Silene 2014 è tra i 100 vini italiani per il miglior rapporto qualità/prezzo. Per quest’anno può bastare , a Olevano Romano siamo contenti così.
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