Azienda Agricola San Giovanni
Punta Tresino
Castellabate (Sa)
www.agricolasangiovanni.it
Bar Serenella
Via Lungomare San Marco, 140
Agropoli (Sa)
Vinarte wine bar
Via San Marco, 96
Agropoli (Sa)
www.vinartewinebar.it
Un pomeriggio, un serata tra Castellabate e Agropoli con Mario Corrado, Ida Budetta di Tenuta San Giovanni e non solo.
Il mio arrivo a Castellabate è stato molto movimentato, ma con Mario non ci siamo mai persi di coraggio.
Dopo varie peripezie eccoci arrivare in azienda. Qui finisce il mondo e si inizia a godere.
Un attimo di relax mentre aspettiamo visitatori tedeschi, insieme a loro assaggio i vini dell’azienda agricola San Giovanni.
Solo una grande conferma di vini che mi piacciono assai.
Paestum 2019, Paestum IGT , Fiano 85% più Greco e Trebbiano, a predominare è il Fiano per una beva semplice e piacevolissima.
Paestum 2018, l’anno di bottiglia gli da atto, leggermente un po’ più grasso, la beva da ancora più persistenza al palato, iniziatemi a portare qualche pesce più sostanzioso.
Aureus Paestum IGT 2016, Fiano 100%, mi piace da sempre questo vino, averlo bevuto di 4 anni mi ha dato la conferma di stare davanti a un’ottima interpretazione di Fiano, poi se pensi alle vigne da cui proviene l’amore aumenta.
Tresinus Paestum IGT 2016, Fiano 100%, vino raro, vino intrigante, vino che adesso sta esprimendo la tanta potenzialità che ha, beva complessa e piacevole, vino importante per tutta la produzione campana e non solo.
Tresinus Paestum IGT 2019, Fiano 100%, vino da aspettare, nemmeno Mario sa quando uscirà. Oggi ho sentito un calcio agli stinchi, mentre il vino mi parlava, dicendomi: “Lasciami stare, ma ricordami che mi hai degustato.” Io lo ricorderò perché se ne sentiranno di belle e ottime cose.
Ficonera Paestum IGT 2017, Piedirosso 100%, era tantissimo che non degustavo il loro piedirosso, il piacere di sentirlo pieno di freschezza e bevibilità, una vera sorpresa, è piaciuto anche ai tedeschi. Bravi buona bottiglia.
Castellabate Paestum IGT 2015, 80% aglianico, 20% Piedirosso, la bottiglia era aperta da un po’, frutta un po’ in evoluzione, ai tedeschi è piaciuto e va bene così. Noi ne dovevamo aprire un’altra, sarà per la prossima volta.
Maroccia Paestum Igt 2014, Aglianico 100%, ancora una sorpresa, vino importante che si fa piacere. Bottiglia da compagnia domenicale, lo apri verso le 12,00 e te lo porti per tutto il giorno con te. Si passerebbe una buona e ottima giornata.
La serata l’ho proposta io, dobbiamo aspettare Ida e si va a trovare Francesco Passaro nel suo bar, nella sua casa è sempre un piacere enorme. Ci si confronta con tante cose del mondo enogastronomico. Il suo sapere mi da nuove idee, nuovi pensieri. Spesso ci troviamo, quello che conta però è che io mi trovo benissimo da lui.
Ogni volta ci passo momenti pieni di risate, di gusto, di ottime bevute e tanto altro che solo l’amicizia vera può dare.
Abbiamo bevuto due bottiglie, il Pas Dosè di Mosnel, uno spumante che non tradisce mai.
La seconda bottiglia è stata un ottimo Sauvignon DOC Friuli Colli Orientali 2018 di Miani, un vino che si porta dietro in modo impeccabile il suo essere famoso e importante. Una beva che è piaciuta tantissimo a tutti, felice che anche Ida ha potuto apprezzare questa bevuta. Per tutto questo eccomi a dare a Francesco il mio adesivo come locale consigliato dal Gourmet Errante.
L’altra scelta è andata sulla Pizzeria Vinarte. Venendo ad Agropoli non potevo mancare di andare a trovare Elio Santosuosso. Passo la penna a Ida per fargli scrivere qualcosa di bello sulla serata e sulla prima pizza: “Aspettavamo Pasquale in cantina da un po’ e ci ha fatto davvero piacere condividere un po’ del nostro Tresino, l‘isola che non c’è, la nostra casa, la nostra passione, il nostro lavoro di viticoltori e poi… pensavamo di portarlo a spasso per il Cilento ad enogastrogozzovigliare ed invece ci ha portato lui!
Ed è stato così che nel mio territorio ho avuto modo di gustare delle pizze gourmet che mi hanno sorpreso per quello che avevano da dire. Quando si fa una nuova esperienza è d’uopo partire con una margherita. Sono le cose semplici che lasciano la possibilità di rimanere stupiti e rivelano l’abilità di chi c’è dietro. Ed è avvenuto questo! L’aspetto della pizza diceva già qualcosa sul contenuto: un bel cornicione gonfio ed alto, che prometteva al morso una soffice leggerezza, il condimento omogeneo…poi ho visto la riduzione e sono rimasta perplessa, mi aveva deluso in precedenti esperienze su pizze ottimamente recensite, creava una disomogeneità di sapori con una concentrazione eccessiva del gusto a seconda del morso. Ma ho messo da parte le prevenzioni e, piegata la mia fetta di pizza, con le mani, come mi piace mangiarla, ho provveduto a metterla in bocca. Ho avuto la conferma che le prevenzioni non servono a niente! Un gusto pulito, ogni ingrediente diceva la sua in equilibrio con gli altri: tutto di distingueva con garbo, il basilico aromatizzava delicatamente, l’olio non era pesante ma si avvertiva piacevolmente al naso ed in bocca, amalgamando senza appesantire, il sugo del pomodoro era fresco e vivace ed anche il fior di latte si faceva sentire, saporito e ben distribuito. Effettivamente il cornicione era soffice e leggero. Mangiato fino alla fine. È passato un po’ di tempo ma ricordo in modo preciso i sapori di quanto mangiato e bevuto quella sera, tanto che m’è rivenuta l’acquolina. Davvero una bella serata e tante scoperte!”
La seconda pizza è la Scarpariello, tocca a me riprendere la penna: stracotto di datterini, riduzione di pomodoro pachino, cialda di parmigiano reggiano, spolverata di pecorino e provolone, basilico.
Non amo le riduzioni, qui però hanno fatto la loro ottima parte. Lo scarpariello è una sorta di scarpetta romana ebbene qui tutto ti fa pensare a quello. L’impasto della pizza è perfetto. Sembra che per magia qualcuno abbia fatto la scarpetta per te e abbia raccolto alla perfezione tutto ciò che c’è in questa pizza, a far sì che ogni boccone è un piacere grande. Pizza che tra mugugni di apprezzamento è piaciuta a tutti. A me in modo particolare, tanto da candidarsi come una delle mie tre pizze per l’anno 2020.
Si continua, è bello essere in sei e fare il giro pizza. Crema di scarola, scarola riccia cruda, alici di menaica, stracciata di bufala, limoni canditi. Elio Santosuosso mi ha letto nel pensiero e mi ha intrigato con i sapori della sua terra. La pizza con la scarola è tra le mie preferite. Se nel boccone si prendono tutti i prodotti il risultato è esaltante. Mi è piaciuta questa pizza.
Già siamo alla penultima pizza. Funghi porcini, fior di latte, menta, liquirizia, purea di fragole. Pizza che era scritta e consigliata dalla lavagna, mi piace sempre la lavagna nei locali. A questa pizza mi va di dare un consiglio a Elio Santosuosso, quando la rifarai aumenta il suo prezzo, è una pizza estrema e quindi abbonda di tutto. La menta ci sta bene, i funghi porcini sono il top, la liquirizia intriga come poche volte si può in un piatto e poi fragole, quindi abbonda e conquista i palati fini, tu lo sai fare e osa ancora di più.
L’ultima pizza è la Nerano: fonduta di provolone e zucchine, chips di zucchine, fiordilatte, provolone a scaglie, pepe e basilico. Una pizza buonissima piena di gusto. Un consiglio di tagliare le zucchine un po’ più alte per dare ancora più sapore. Impasto e cottura perfetto.
Abbiamo bevuto più nell’aperitivo che a cena. Il Sylvaner 2015 di Kofererhof è stato buonissimo.
Siamo tutti ghiotti, tra risate e parlare si è scelto il dolce: Croccantino ghiacciato al torrone con 5 cucchiaini, Francesco è dovuto scappare al bar. La cena si è conclusa facendo a chi arrivava prima a prendere l’unica porzione ordinata. Un altro di questo dolce ci sarebbe stato bene ma eravamo pieni.
Si conclude una cena fatta di pizze convincenti e ottime, non avevo dubbi sulla bravura di Elio, con molta gioia ecco dare a lui e al suo socio il mio adesivo per locale consigliato da il Gourmet Errante.
Paghiamo soddisfatti e si va a salutare Francesco.
Siamo stanchi e si va a dormire, ma prima eccomi a dare il mio adesivo anche a Mario e Ida per azienda consigliata da il Gourmet Errante. La notte passa veloce e riposante, al mattino lo svegliarsi in una casetta stupenda, in mezzo alle vigne, con lo sguardo al mare e con il suo rumore affascinante, mi fa pensare di tornare prima possibile a ritrovare Ida e Mario a Punta Tresino.
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