Una settimana errante di quelle che mi piacciono, dal Friuli, al Veneto per finire in Umbria

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Tenuta di Angoris
Località Angoris, 7
Cormons (Go)
www.angoris.com

Gini – Viticoltori dal 1600
Via Giacomo Matteotti, 42
Monteforte d’Alpone (Vr)
Az. Agricola Tenuta Scajari
www.ginivini.com

Agriturismo Corte Tamellin
Località Tamellini, 13
Soave (Vr)
www.cortetamellini.com

Tenuta Coffele
Via Libertà, 53
Castelcenerino (Vr)
www.tenutacoffele.it

Azienda Vinicola I Campi di Flavio Prà
Via delle Pezole, loc. Allodola
Cellore (Vr)
www.icampi.it

Ciliegiolo d’Italia 2018
19-20 Maggio 2018
Narni (Tr)
www.ciliegioloditalia.it

La Trota dei Fratelli Serva
Via S. Susanna, 33
Rivodutri (Ri)
www.latrota.com

Una settimana così intensa meriterebbe un articolo, vari articoli,  come si devono, ma con tutte le esperienze vissute, vini e cibi assaggiati, persone incontrate ed emozioni provate, probabilmente ci impiegherei settimane. Potete riviverle dando un’occhiata al mio consueto album di Facebook, con foto e didascalie.

Provo a farvi un sunto del mio errare partendo dal Friuli Venezia Giulia con Tenuta di Angoris, passando per il Veneto con la manifestazione dedicata al Soave, per poi scendere in Umbria con la manifestazione dedicata al Ciliegiolo.

Sono stato invitato da Tenuta di Angoris per una degustazione sui vini dolci; l’azienda mi ha sorpreso tantissimo ed è stato davvero piacevole stare per due giorni insieme alla proprietaria Marta Locatelli, il suo enologo Alessandro Dal Zovo e i suoi più stretti collaboratori.
La sera del mio arrivo ho partecipato alla cena con abbinamento di due verticali di cinque vini prodotti dall’azienda: il Friulano con le annate 2005 (in questa annata era ancora Tocai Friulano), 2007, 2008, 2016, 2017 a confermare la longevità di questo vino; l’altra è stata sul Refosco dal Peduncolo Rosso con le annate 2015, 2009, 2006, 2005 e… 1969! Standing ovation per questa bottiglia di 49 anni in grandissima forma. Un vero onore poter assaggiare questo vino sorprendente per bontà e longevità.
Come vi dicevo, l’invito era per la degustazione di otto vini passiti del mondo, la vera sorpresa è stata abbinarli alle ostriche! Un vero godimento.
Dopo la visita a Cormons con un aperitivo davvero ben fatto da parte della Trattoria al Giardinetto, si è tornati alla Tenuta per il pranzo, in cui ho avuto il piacere di conoscere i brillanti genitori di Marta. Un buon pranzo a cui sono stati abbinati quattro vini dell’azienda. Tra questi è spiccato lo Spìule Chardonnay Riserva Giulio Locatelli DOC Friuli Colli Orientali 2016, vino che mi è piaciuto molto e che alla cieca potrebbe competere con diversi Chardonnay del mondo, molto più blasonati.
Durante la mia permanenza, per non farsi mancare nulla, insieme all’enologo e poi con Marta, abbiamo degustato lo Chardonnay 2017 (promettentissimo) e cinque annate di Pignolo, vino prodotto in un solo tonneau per alcune annate e in due tonneau in altre.
Abbiamo assaggiato la 2013, la 2014, la 2015, la 2016 e la 2017. Vino grintoso e complesso: spero che Marta mi dìa retta (lei sa a cosa mi riferisco) ed in futuro tutti ne beneficeranno.
La seconda sera ho rivisto una carissima amica dopo un periodo non proprio felice ed è stato un piacere trascorrere il tempo insieme a lei, Alessandro e un giornalista di radio Rai. La serata è finita presto così al mattino ho potuto fare una bellissima passeggiata alla chiesa della Beata Vergine del Soccorso, salire fino ai ruderi del castello, per poi scendere di nuovo e ripartire per la nuova avventura. 

Ed eccomi a Soave dunque, per il “Soave preview virtues & versatilità”, anche se prima mi sono concesso una visita a Tenuta Scajari, la nuova azienda di Gini – Viticoltori dal 1600 che volevo visitare da tempo.
Bellissima, con le vigne piantate da diverso tempo, ma che solo da quest’anno producono Valpolicella e Amarone: hanno voluto attendere che il vino rientrasse nei loro esigenti parametri.
Producono anche Soave e Pinot Nero e li abbiamo degustati nel salone dell’appassimento. La degustazione è stata realizzata con i loro vini da Soave da Pinot Nero e dei due nuovi rossi. Una degustazione da ricordare, sia per la qualità dei vini che per le capacità e serietà dei loro produttori. Gini si candida a diventare la mia azienda preferita per il nord Italia del 2018. 

La mattina seguente ho preso parte al Soave preview virtues & versatilità con una degustazione alla cieca di 53 vini. Di seguito i miei quattro migliori assaggi:

 

  • Coffele – “Castecerino” Soave DOC Classico 2017 (88+);
  • I Stefanini – “Il Selese” Soave DOC 2017 (87+);
  • Balestri Valda – Soave DOC Classico 2017 (88);
  • lli Giuliari – “Nogare Secche” Soave DOC 2017 (87).

Merita di essere ricordato il mio ritorno, a distanza di circa un mese, a Tenuta Coffele per il pranzo insieme a Chiara ed Alberto nella splendida sala di appassimento del loro Recioto. Quando l’uva non c’è la utilizzano per queste occasioni a cui non si può mancare!

Ho quindi visitato le vigne sopra Soave, in particolare i Vigneti Monte Foscarino per poi rinfrescarmi con un bel bagno nella piscina dello splendido agriturismo Corte Tamellini, dove ho soggiornato piacevolmente per tre notti.
La serata finale alla cantina Rocca Sveva ha suggellato la fine di una giornata molto interessante.

Poi eccomi in un’altra azienda vinicola, I Campi di Flavio Prà, che seppur semisconosciuta per il sottoscritto, ne ho apprezzato qualche bottiglia durante il mio errare.
Grande tavolata con ben dieci bicchieri per la verticale del “Campo Vulcano” Soave Classico DOC. “Ah Carlè, noi ci andiamo a cerca di queste cose e qui ce la troviamo davanti senza saperlo!” Esclamai subito al mio amico Carlo Zucchetti.
Di questa verticale e della visita ve ne parlerò meglio in un altro articolo, per adesso ci tengo a ringraziare il signor Flavio Prà e il suo collaboratore Nicola Campostrini citando una frase proprio del signor Flavio: “Ogni vino vuole la sua terra. Io ho cercato la terra”.

Ultima tappa Narni, per il Ciliegiolo d’Italia 2018 e una degustazione alla cieca dei vini presenti alla manifestazione. Degustazione interessante e simpatica, resa tale grazie alla competenza del relatore Armando Castagno, dove si è spaziato dalla Liguria con il Rossese di Dolceacqua di Ka’ Mancine, alla Campania, poi nel Sannio con il Piedirosso di Mustilli, nel Lazio con il Zitore da uve Lecinaro di Palazzo Tronconi, fino alla Sicilia con il Cerasuolo di Vittoria dell’azienda Planeta passando per i territori italiani del Ciliegiolo.

Ultimo appuntamento, ma non per importanza, la cena organizzata dall’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni, ancora una volta a La Trota dei fratelli Serva a Rivodutri. Una cena come al solito memorabile, dove è prevalso come piatto l’ormai famoso Uovo di Carciofo.

Ringrazio nuovamente tutte le persone che hanno permesso tutto questo sperando in un arrivederci a breve. 

Pasquale Pace
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