Vinitaly 2015
49° Edizione
22 Marzo 2015 Primo giorno
Verona
Il primo giorno non si può che arrivare alle 9 puntuali, si passa a ritirare il catalogo e la simpatica shopping (che poi regalerò ad un’amica). La testa mi dice di andare a vedere la novità di quest’anno, la novità è il padiglione della Fivi Vignaioli Indipendenti. Devo attraversare diverse regioni, tutto è in movimento e tutto è quasi pronto per iniziare. Arrivo davanti ai banchi di assaggio, in alto vedo l’elenco dei produttori presenti, ne conosco tanti, pochi no e mi piacerebbe farli. Il mio primo appuntamento è in Sardegna a sentire vini di una nuova azienda che non mi ha convinto molto, di cui non parlerò, sento una voce che mi chiama, è un amico a cui non posso dire di no. Così i miei primi assaggi veri iniziano da 6Mura – Cantina Giba, assaggio il nuovo Vermentino 2014, so quello che costa e so che ha da sempre un ottimo rapporto qualità prezzo. Quindi eccolo, il loro Carignano, ho perso gli appunti ma ricordo il piacere delle due annate del Carignano del Sulcis 2010 e 2009, li conosco e mi piacciono assai. Ancora Sardegna, ancora dopo i due giorni passati con loro a Mogoro, Cantina di Mogoro – Il Nuraghe, qui non si può non iniziare dall’Anastasia Brut, spumante che ti trasporta, per andare poi ai vini di Semidano, il Semidano è il Puesteris, mi piace tanto questo uvaggio, lo seguo e dove lo trovo lo prendo, in particolare in questa terra meravigliosa che è la Sardegna, ci salutiamo con la promessa di rivedersi presto, chissà – magari. In un attimo, nel camminare, accade quello che al Vinitaly può accadere ad ogni passo. Sento una voce: lo vuoi il caffè? Mi giro e vedo un terzetto pericoloso, Angela Fronti, Massimo Pastura e Paolo Trappolini, saluti, abbracci, risate ….. catturato. Paolo e Massimo mi portano al loro stand. Maestri Vignaioli ed ecco la cattura, due ore e mezza ad assaggiare vini, con l’arrivare persone che conosco e non. Si inizia con i bianchi, Timorasso, Grechetto, Procanico, passando dall’azienda Trappolini all’azienda Cascina La Ghersa, poi i rossi e La Ghersa è Barbera. Annate nuove, annate vecchie e va bene, vanno benissimo, parmigiano, salumi, accompagnate da Barbera d’Asti Superiore Vignassa 1999 e 2000. Due ore piacevolissimi concluse con due emozioni. Non è finita, il Piemonte è Barolo, Stroppiana è l’azienda che non conosco, quindi Bussia e San Giacomo, adesso conosco anche loro e li risentirò appena possibile. La più bella sorpresa arriva dal Cabernet Franc di Trappolini 2013, prova di botte, una buona prova davvero. Impegno di Paolo a farmelo risentire quando andrà in bottiglia. Ci si saluta con la promessa di stare a cena insieme nei prossimi giorni. Sono vicino alla Puglia, immancabile nei desideri era un vino nuovo di un’azienda che dire grande è poco. Gianfranco Fino e la loro novità, Sé ….. mah, ma mi sa che non avete sbagliato nemmeno stavolta, il vino proviene dalle vigne giovani di Primitivo di Manduria ad alberello, al primo anno di produzione. Aperto, c’è anche Simona, lo spumante della mitica coppia, risentirlo dopo un anno ed esclamare, era bello e buono aspettare, è stato bello e buono seguire l’evoluzione. Foto di rito e via, Pietraventosa dove sei? Ti aspetto ti chiamano, non arrivi, non c’è tempo da perdere. Ancora amicizia, un gruppo di belle persone mi aspetta da Calosm, sempre Puglia, ancora salumi, risate, assaggi, foto, promesse, saluti. La prima giornata sta per finire, si passa a prendere le mie cose e quindi il mio paese, Olevano Romano, il Cesanese, li trovo felici, gasati, gente è passata e va bene così, contento per loro li saluto, la mia destinazione stasera è Franciacorta, la Franciacorta che conosco bene è l’Arcipelago Muratori. Arrivo, un cielo azzurro mi aspetta, mi aspetta il loro nuovo spumante Millé, mi aspetta Michela Muratori. Ho tempo e mi preparo la degustazione. L’arcipelago è quattro cantine in Italia, una Rubbia al Colle in Toscana e a Terre di Toscana ho sentito i loro vini, quindi spumanti, Villa Crespia – Franciacorta, quindi Campania, con Giardini Arimei, con Oppida Aminea …… la sorpresa più bella il Simbiotico, buono senza più quei piccoli difetti che non mi convincevano completamente. Quindi Fiano, Greco, Falanghina, Coda di Volpe, Biancolella, Forastera, a dirmi stiamo crescendo, si sta lavorando bene, finale con il loro passito, una conferma. Arrivano altri amici, foto, selfie, risate, appuntamento con i cugini e con Michela a domani sera, alla loro festa, anche se sarà per un’ora finalmente sarà Villa Crespia. Si parte, si evita il traffico, si arriva in Franciacorta, si arriva all’Albereta e qui sarà tutta un’altra storia da raccontare.
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