Azienda Agricola Valter Mattoni detto “Roccia”
Via Pescolla, 1
Castorano (AP)
www.valtermattoni.it
Azienda Vitivinicola Pantaleone vini di Federica e Francesca Pantaloni
Frazione Colonnata Alta, 118
Ascoli Piceno
www.pantaleonewine.com
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it
Il giorno 13 agosto, dopo una mattinata passata come descritto qui (https://www.ilgourmeterrante.it/sito/verso-ferragosto-verso-le-marche-con-sosta-da-fracassa-salumi-per-poi-arrivare-ad-ascoli-piceno/) continua con le due visite programmate. Siamo diventati 5, sono le 15,00 e si parte verso Castorano.
Lasciato Ascoli Piceno, la strada si snoda per saliscendi e poi curve fino a salire nella cantina di Valter Mattoni. Una sorpresa? Un grande piacere vedere i sacrifici di un uomo che conosco da diverso tempo, un uomo e i suoi vini che sono cresciuti in qualità, in grande qualità con il passare degli anni, fino a diventare, per me, uno dei produttori più bravi dell’intera penisola. I suoi tre vini rossi sono di una bontà unica, niente male nemmeno il suo Trebbien bianco. All’interno di una cantina-garage, ma che garage e chiaramente che cantina. Valter si giustifica per la mancanza di un tavolo da degustazione e delle sedie… ma il suo motto che ho sempre sentito è: “ei con il tempo si migliora”. Io trovo la mia collocazione, si sta una meraviglia, si sta freschi, la giusta temperatura per mantenere i vini e per degustare.
La degustazione inizia con il Trebbien 2017 Marche IGT, trebbiano 100%. Mi sono piaciuti i volti dei miei amici, prima perplessi e poi, conoscendoli, capire di stare davanti a un vino vero, un vino che gli è piaciuto, che a me piace e che berrei fresco anche con pietanze di carne bianca. Passiamo ai rossi, iniziano con il Cosecose 2018 Marche IGT, sangiovese 100%. Il nome, lo spiega Valter, è come dire un vino facile, un vino free-free , invece è un vino da godere, un vino rosso che si fa bere anche in una giornata calda come quella di oggi, un vino sempre più sorprendente. Aspettare per berlo con più bottiglia? GODIAMOCELO SUBITO!
Arshura 2016 Marche IGT, montepulciano 100%. Il livello sale, questo vino ormai è un must dell’azienda, delle Marche e dell’Italia. Il nome fa la sua parte, chiedere a Valter il perché è sempre simpatico, io l’avrò sentito 100 volte, ogni volta però mi strappa un sorriso, lui alla domanda, perché il nome Arshura? “Arshura, sete e ride”.
Rossobordò 2015 Marche IGT, bordò 100%, cannonau, grenache, qui da Valter è bordò, il 2014 era stato uno dei tre miei migliori rossi per il 2019 (https://www.ilgourmeterrante.it/sito/i-tre-migliori-vini-rossi-del-2018-per-il-gourmet-errante-piu-una-menzione/), questo 2015 è qualcosa in più, è un vino sempre più buono, spero di avere fortuna per sentirne qualche bottiglia tra dieci anni, lo so, forse, resterà un sogno, sono poche bottiglie e godiamocele adesso il più possibile. I miei amici restano stupiti davanti a tanta qualità.
Le sorprese non finiscono, ecco altre tre annate di Arshura, 2008-2010-2011. Curioso della 2008 che forse non ho mai bevuto, sapendo della crescita qualitativa di Valter, l’annata 2008, mi conferma l’alta qualità delle uve che gestisce da sempre la “roccia”. Lui aspetta con piacere il 2011, lo ha bevuto da poco, non è male, ma si mette in un angolo davanti alla grande bottiglia del 2010, per me un vino di livello alto, un vino che mi porterei a cena stasera (93). Ci accorgiamo che il tempo vola, si sta bene qui da Valter, si sta tanto bene con lui, il tempo dell’ultima foto, il tempo per i saluti, per dire grazie a Valter dell’ottima degustazione e si parte.
Passiamo da Castorano all’azienda Pantaleone percorrendo Ascoli Piceno da una parte all’altra, saliamo per una strada con vedute molto belle sui calanchi fino ad arrivare in un posto che da subito mi sembra fantastico.
Adesso devo prendere fiato, tanto fiato, per descrivere una visita fatta di momenti bellissimi, il tutto è diventato emozioni, una visita che è stata qualcosa di più, è stata vita vera, bella, dove si è consolidata una grande amicizia con tutta la famiglia Pantaleone.
Visitiamo la cantina, le sorelle Pantaleone si mettono da parte, questo è il mondo di Peppe, il marito di Francesca, lui si destreggia alla grande qui dentro, penso che nella sua mente c’è tutta la cantina, ogni cosa è al suo posto, cantina essenziale, pulita e Peppe ci si sente come un re. Usciamo e io voglio tornare al punto di arrivo, all’entrata, Beppe mi ci porta, è bellissimo vedere le loro vigne, sembrano un’onda del mare che si va a infrangere dolcemente sul loro piazzale, sulla loro casa, sulla loro cantina. Il nostro tavolo è pronto, ammiriamo le fettuccine che la signora Eleonora ha preparato per noi. Lei passa davanti a noi spesso, il suo sorriso è garanzia di stare a fare cose che adora, la cucina è il suo piacere.
Iniziamo a degustare, si prevedono tanti vini e i vini sono stati: Brut Chicca, spumante da Passerina; otto annate del pecorino Onirocep 2010-2011-2013-2014-2015-2016-2017-2018. Alla fine della degustazione davanti ad un livello qualitativo molto elevato, si è aperto un dibattito su quale era la migliore annata. Per alzata di mano ha vinto la 2013, sei mani alzate, a seguire la 2011 con cinque alzate di mano. La mia personale classifica è stata questa: 2013 (92 il mio punteggio)-2016-2018-2011-2014-2015-2017. L’unica bottiglia che non stava bene è stata la 2010. Un vino che si conferma tra i miei migliori bianchi italiani. Prima di iniziare a degustare gli altri vini, diamo inizio alle danze dei piatti di Eleonora, non vedo l’ora. Si inizia con bruschetta alla salsa di tartufo, frittelle, un piatto di salumi con prosciutto e lonza di loro produzione, formaggio dell’amico produttore, zucchine ripiene e finalmente le olive ascolane, quelle vere, quelle raccolte a una a una, quelle scelte, quelle riempite con dodici tipi di carne e fritte in maniera perfetta, queste non sono tonde, queste sono vere, ovali e buonissime.
Un capitolo a parte meritano le fettuccine, le avete viste prima crude, adesso eccole, cucinate solo con pomodoro fresco e basilico, la semplicità che diventa opera d’arte, che diventa presente e un piatto che ricorderemo per tantissimo tempo ancora… a meno che non si venga a trovare di nuovo la famiglia Pantaleone e che la signora Eleonora ci cucini ancora questo capolavoro.
Pollo allevato a terra, così si dice, pollo unico, cottura perfetta. La coscia e l’ala sono state mie ed è stato come un sentire raro, eccolo un vero pollo che anche i ristoranti dovrebbero cercare, allevare da se, altrimenti meglio non darlo. SUBLIME ASSAI. Per finire, arrosticini di capra, ma la cosa ottima sono stati i pomodori, sapori ottimi per un prodotto che difficilmente si trova a questi livelli. Prima di scrivere le conclusioni di una visita che va oltre l’immaginario, ecco gli altri vini degustati: tre annate di Chicca: “2016-2011-2007. La più veccia sorprende per longevità, la 2011 si ripete anche nella passerina, la 2016 alla sua uscita era molto buona, oggi lo è ancora di più, se c’era tempo ne avremo aperte altre annate… non mancherà occasione; tre annate di Ribalta da uve Bordo nelle Marche (grenache per il mondo). Le annate sono state 2015-2013-2010. Si è aperto un dibattito su questo vino prima di tutto, dibattito di fronte a tre annate buonissime, un vino che si produce in pochissime bottiglie, un vino che è stato apprezzato da tutti stasera, in particolare abbinato con un pollo ottimo. Per finire Montepulciano Boccascena 2007, Sangiovese Atto I 2008 e Cesanese Superiore 2017 dell’azienda Proietti, linea Tenuta al Campo, tanto gradito da tutti. A fine serata, ti accorgi che il tempo è volato, succede sempre che non ci si accorge che il tempo passa quando si sta bene. Stasera non si è stato bene si è stato magnificamente. La foto, i nostri sorrisi stanno a testimoniare che serate così sono uniche, sono stupende, sono da vivere, da ripetere. La cosa più importante è stata avere la consapevolezza di avere la conferma che Pantaleone Vini è un’azienda che mi piace tantissimo. Nazzareno fa il suo, Beppe è un bravissimo enologo, Federica e Francesca portano ovunque i loro vini, infine c’è mamma, moglie, nonna Eleonora che fa star bene tutti… e tutti stiamo stati divinamente bene stasera.
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