ViViT 2015
Vigne Vignaioli Territorio
By Vinitaly 2015
Pad. 12 – Area A5 – D6
Verona
Perché, dopo quattro mesi di Vinitaly e chiaramente di Vivit, manifestazione all’interno dello stesso, mi trovo a scrivere solo adesso? E’ il momento in cui tutte le guide stanno facendo le loro valutazioni finali, tutti seduti e si presume a bottiglie coperte, almeno fino alle selezioni per le finali. Io le mie valutazioni le faccio mentre degusto, le faccio in mezzo alla gente, intruppandomi con le persone, con i vini caldi, freddi e poi ancora o troppo caldi o troppo freddi a volte mi siedo con i produttori, a volte con i loro commerciali, a volte con i sommelier a volte con chi lavora in cantina, a volte con chi lavora la terra, mai o quasi mai con gli enologi non ci sono mai o quasi. Con questo eccomi a parlare di ViViT manifestazione che se fosse fatta al di fuori del Vinitaly e in un’altra location avrebbe bisogno di almeno un paio di giorni per degustare i tanti vini che ci sono. Io ho scelto di andarci l’ultimo giorno del mio Vinitaly, quindi mercoledì 25 Marzo 2015. Si passa a prendere una persona che la pensa come me, o quasi, sui vini e si va senza perdere tempo. Saranno le dieci spero di restarci un tre ore sperando anche che ci sia poca gente. Si inizia da una mia passione: Azienda Ottomani, quattro ragazzi, da qui il nome dell’azienda, che producono in Biodinamica, mi piacciono i loro vini, li seguo da un pò, sono proprio bravi. Oggi e come sempre il migliore il Sangiovese IGT 2012 (87+). Bella conferma per il Posca Bianca dopo averlo degustato a Roma, Andrea Bernardi mi invita ad assaggiare un vino, il suo nome è Odyssea, l’etichetta mi piace, è dell’azienda Macchion dei Lupi, mi piace anche il vino da risentire prima possibile (capiterà a Navelli dove ho conosciuto anche il proprietario). Lei la incontro solo qui ed è un piacere ogni volta sentire i suoi vini, quest’anno con le vecchie annate perché si è saltato un anno, a ricordo dell’evoluzione che vogliono questi vini a cui sono affezionato e che mi piacciono. Cà Orologio, lei è Maria Gioia Rosellini. Si passa in Piemonte a Cascina Roccalini, vedo altri vini prodotti da lui, il mio preferito è sempre il Barbaresco in due annate la 2011 (86) da sotto al banco esce la 2012 lui mi dice ridendo e fiero: “ci tengo al tuo giudizio dell’annata 2012”. Lo guardo, ride, è giusto che ne sei felice è davvero già buono assai (88). Ancora Piemonte con Cascina Iuli, i suoi vini hanno raggiunto un grande livello, Barabba ha vinto, gli altri non sono da meno, al 99% mia azienda dell’anno 2015. Vicino c’è Le Due Torri e come non sentire i loro vini il Sacrisassi Rosso 2010 un gran vino davvero. Quando vedo in un banco etichette che mi piacciono vado a sentire i vini, ed eccola la sorpresa, da etichette belle i vini dell’Az. Agricola Pialli, lui si chiama Alessandro e mi spiega il Tai, uva autoctona che non conoscevo. Da risentire prima o poi. Bella scoperta. Un saluto a Christian Bucci che mi invita il 4 Maggio a Roma per la degustazione di Caves de Pyrene, in anteprima il catalogo che sarà presentato quel giorno. Un passaggio veloce da San Fereolo, lei non c’è come non ci sono altri produttori, è mercoledì e qualcuno va via. Pepe Emidio, i suoi vini, Sofia, il loro Montepulciano 2010 che adoro e se passi da lì lui c’è e mi piace sempre sentirlo. L’ho detto ci vorrebbero almeno due giorni per far tutto, Triple A potresti starci un’ora per le cose che hanno, si sente qualcosa consigliata da Sophie e si passa avanti il tempo corre. Ecco Polona quindi ecco Movia, quindi ecco il Puro, non si può mancare all’apertura e alla degustazione, lo avrò visto cento volte aprire, ma ogni volta mi diverte. Un saluto a Bressan, purtroppo e meno male da lui c’è sempre la fila, ma un saluto sempre e sempre il suo Pignolo. Uno strano intruso si intromette, lui può tutto perché è Giulio Armani ed è troppo simpatico. Stella di Campalto merita tempo, non c’è nessuno e il tempo mi prendo, i due brunelli sono strabuoni, fatti come piace a me, ne sono entusiasta da sempre. E’ quasi l’una e bisogna andare quindi saluti e saluti, Val delle Corti Roberto Bianchi e signora. I fratelli Menti; Nely Weber di Foradori; Giovanni Scarfone e sua moglie Sanny Occhino; Carlo di Monte dall’Ora a cui sono in debito per la maglietta. Per finire Arianna Occhipinti che mi dice non puoi non sentire il nuovo Frappato. Mi versa il Frappato 2013, lo assaggio, lo riassaggio e mi trovo davanti a meno forza, ma tanta classe, tanta delicatezza, tanta bevibilità, oggi è così e mi piace da subito (88+) da risentire prima possibile. Chiudo con lei, il Vinitaly sta per terminare e ci sono ancora tante cose da fare, tante persone da salutare. ViViT ogni anno che passa mi piaci sempre di più.
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