Zunica 1880 Ristorante a Civitella del Tronto

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Zunica 1880

Piazza Filippi Pepe, 14

Civitella del Tronto (Te)

www.hotelzunica.it

 

Ci sono cose che ti senti dentro, a volte non ci pensi, altre volte, più o meno spesso, ti tornano in mente. Una di queste era venire da Daniele Zunica al suo ristorante a Civitella del Tronto, ne avevo sentito parlare tanto e bene, ma io finché non ci vado di persona non mi fido di nessuno, Daniele lo conosco da diverso tempo e conoscevo di fama il suo paese. Arrivare a Civitella del Tronto (Te) è come entrare nella storia di tanti paesi italiani. Tra i borghi più belli d’Italia, come dicevo prima, se le cose non le vedi non puoi capire, anche se te le hanno raccontate tante volte. L’occasione arriva per caso, essere invitato come giuria, per la gara della migliore porchetta a Campli, sempre nel teramano, così vedi i dintorni, vedi le bellezze dei luoghi che ci sono, vedi le tappe gourmet, tra queste non poteva mancare l’occasione per venire a trovare Daniele al suo ristorante. Civitella del Tronto è un paese davvero molto bello, la piazza dove sta il ristorante e l’albergo sembra davvero costruita alla perfezione momento per momento, il bianco dei sassi e le mura della chiesa e dei palazzi fanno il resto, con questa splendida giornata di sole è uno spettacolo vero, il rosso della tenda che ripara dal sole l’hotel e il ristorante fanno il resto, è un rosso che dà classe. La stessa classe ed eleganza che trovo al primo piano dove c’è la reception dell’hotel e la sala del ristorante. Prima di salire al pianterreno avevo visto una saletta fatta di mattoncini e con un bel pavimento antico, l’intimità veniva data da una coppia che mangiava con gusto i tagliolini alla chitarra, mi è piaciuta subito questa saletta, ho pensato: romperemo le scatole a questi fidanzatini, ma no, loro si adatteranno a noi con simpatia, noi eravamo 4 o 5. Daniele mi viene incontro e mi fa vedere il tavolo, dicendomi: quello è il vostro tavolo, però se … Io gli dico: ecco a me piacerebbe stare qui, e gli indico la saletta. La sua risposta è stata: … questo era il se, mettetevi qui che ci divertiamo di più. Era tardi e la fame c’era, ci accomodiamo, arriva l’acqua e il pane, tra i pani ci sono un paio di cose buonissime, i panini e i grissini, il resto non  è da meno, tra cui l’olio. Si ordina, io come al solito vado diretto, conosco i miei gusti, Daniele ci mette qualcosa di suo, tra cui il primo vino, uno spumante che non conoscevo, nonostante conoscessi l’azienda, lo spumante è il Donna Giulia, l’azienda è Fattoria Le Terrazze, più conosciuta per il suo Rosso Conero, e la loro riserva i Sassi Neri, azienda marchigiana, qui le Marche sono davvero vicine, Antonio, il proprietario dell’azienda è anche famoso per aver fatto un vino dedicato a Bob Dylan. Questo spumante metodo classico viene da uve Montepulciano ed è davvero interessante. Si beve bene, un ottimo inizio. Il primo antipasto è: Carpaccio di maiale marinato, mele e mandorle tostate, non amo i carpacci, questo era invitante mangiandolo con le mani in mezzo a un panino. Il secondo antipasto è il mio antipasto: Foie gras, pesca e lamponi, la cottura di questo foie gras, che adoro, era perfetta, croccante all’esterno e morbido all’interno, davvero un ottimo foie gras. Un primo un altro antipasto? Un grande piatto: Zuppetta di pecorino, tartufo nero della Laga e pane tostato. Un piatto che lo chiederò ogni volta che verrò da Daniele, mi è piaciuto tantissimo, senza essere pretestuoso gli ho consigliato una cosa, questo piatto, forse si … o anche no, diventerebbe già un capolavoro che già è. Questo è sicuramente un primo piatto: Chitarra al ragù bianco di agnello, curry e zafferano, ricordando il viso dei fidanzatini, capisco adesso la goduria che gli si leggeva nel viso. Arrivano i secondi: Fritto in ricordo di mio padre, bella sta storia, il padre gli ha insegnato bene, ottima la cremina, buona l’oliva, buono il sapore dell’abbacchio. Maialino nero, sedano-rapa e yogurt, non mi portare le posate, già immagino la gioia di leccarmi le dita e fare la scarpetta con le stesse, anche per mangiare meno pane. Una goduria da mangiare con le mani, la cottura è perfetta, il sapore succoso, succhiarsi le dita è una gioia e appagamento di sapori. Daniele ogni tanto viene, gli confermo dell’ottima scelta della saletta, inizio i complimenti per un pranzo che procede davvero bene. E’ ora dei dolci, l’inizio è buonissimo, gelato all’anisetta Meletti, fermati niente bis, ne deve portare altri due, avrei fatto anche il tris. La zuppa Inglese o “canaletta civitellese”, da una ricetta storica della nonna di Daniele, ricordo solo che la faceva a forma di mattoncino, la forma c’è e c’è anche la bontà del dolce. Dopo qualche giorno dalla foto, Daniele precisò sulla forma del dolce scrivendomi: è un incrocio tra una pizza dolce teramana e una zuppa inglese….é la canaletta di nonna Elisa. Il terzo dolce lo ha voluto Daniele per farcelo assaggiare, non amo i frutti esotici, questa però è una passione, passione esotica, una sola parola: sorprendente, l’acidità insieme alla dolcezza ha fatto,  di questo dolce, un dolce che oltre che bello è davvero molto buono. Adesso alla fine di questo pranzo potrei dire tante cose belle, ma già ne ho dette tante nel descrivere i piatti, adesso quindi dico: Zunica non avevo dubbi, adesso ho la conferma di un posto bellissimo per passare un pranzo o una cena, anzi tutti e due, dormire qui e godersi come sempre l’Abruzzo che non tradisce mai. Si finisce tra sorrisi, complimenti e foto di rito davanti al ristorante e in questa splendida piazza che si sta animando per una fresca serata di un’estate molto calda. Spero di tornarci prima possibile perché i desideri quando si esaudiscono così bene, vanno ripetuti assolutamente.

 

 

Pasquale Pace
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